disuguaglianze amplificano problemi per i minori in Marocco

Marocco. Cresce la ‘forbice’ di disuguaglianze tra la popolazione ricca e quella povera: e i minori sempre più ai margini

Accanto ai dati dell’indagine Oxfam, secondo la quale oltre un milione e mezzo di giovani non studia, non lavora e non si forma, c’è il dato ufficioso di quasi 70mila minori abbandonati, ma che potrebbero essere aiutati grazie al sostegno a distanza

Analfabeta oltre un terzo dei marocchini, con un tasso di scolarità ridotto ai primi 4 anni e mezzo, 1,8 anni in meno rispetto alla media dei Paesi arabi

disuguaglianze amplificano problemi per i minori in MaroccoIl Marocco delle contraddizioni conferma il quadro a luci e ombre che lo ha accompagnato e caratterizzato la sua storia recente: un Paese che in parte ha saputo operare per migliorare le proprie condizioni di vita sociale ed economica, ma che ancora attende la ‘svolta’ che lo metterà in grado di offrire alla propria popolazione livelli e garanzie di vita adeguate almeno a quelle dei Paesi arabi vicini.

E’ quanto emerge da un rapporto di Oxfam, ripreso dal quotidiano arabo Assabah e diffuso in occasione del Forum di Davos. Un dato su tutti: il 50% degli abitanti vive con meno 1.000 dirham al mese, l’equivalente di 100 euro.

Nonostante i progressi registrati negli ultimi 25 anni, la popolazione continua a rimanere vittima di disuguaglianze socio-economiche che penalizzano soprattutto i minori e le donne. In sostanza, il 10% della popolazione più ricca ha un livello di vita in media 12 volte superiore a quello del 10% della popolazione più povera: uno scarto che non accenna a diminuire dal 1990. Tra il 2001 e il 2014 il tasso di povertà si è ridotto, passando dal 15,3% al 4,8%; la spesa media annuale è cresciuta da 10mila dirham a 15mila, ma la ricchezza resta nelle mani di pochi fortunati.

Una considerazione è sufficiente per dare l’idea: tre miliardari del Paese si spartiscono – da soli – 4,5 miliardi di dollari. Una ricchezza tale per cui ogni anno i tre guadagnano quello che in media 375mila marocchini poveri consumano nello stesso periodo. Nelle zone rurali la metà degli abitanti vive addirittura con meno di 800 euro l’anno, contro i 1.400 delle città. In totale, più di 1,6 milioni di abitanti sono poveri, incapaci cioè di nutrirsi a sufficienza e 4,2 milioni sono ai limiti della povertà.

Giovani e donne sono tenuti ai margini del lavoro: solo il 22% della popolazione femminile ha un impiego. Quanto ai giovani, sono più di un milione e mezzo, tra i 15 e i 24 anni, quelli che non lavorano, non studiano e non sono nemmeno sotto formazione. Più di un terzo dei marocchini è analfabeta, chi va a scuola, la frequenta per 4 anni e mezzo circa, a fronte di una media di 6,3 del resto dei Paesi arabi e più di 3 anni in meno della media mondiale. Non va meglio sul fronte della salute: il Marocco conta 6,2 medici ogni 10 mila abitanti, il che preclude le cure a molta parte della popolazione.

Ai dati del report vanno aggiunti quelli, non ufficiali perchè il Governo non li ha mai verificati, sull’abbandono minorile nel Paese: quasi 70mila bambini fuori famiglia che restano ancor più ai margini della società. Ecco perché Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini opera dal 1992 nel Paese, con iniziative di cooperazione allo sviluppo tese proprio ad aiutare la crescita e il futuro di questi minori, orfani o abbandonati. Dal 2006, sono stati attivati interventi di sostegno personalizzato per i bambini accolti nelle strutture in cui l’Associazione opera. Per contribuire a donare un domani migliore a questi bambini e adolescenti basta attivare un’adozione a distanza. Un’iniezione di fiducia importante, che regalerebbe un sorriso a chi ha già sofferto l’abbandono e una vita difficile.

Fonte: Interris