Marocco: In tv si parla di kafala e Collettivo

Dopo un paio di settimane di silenzio da parte dei principali media nazionali, venerdì sera la 1° rete nazionale marocchina, MEDI1, ha mandato in onda in prima serata un documentario molto bello e toccante sulla situazione dei bambini abbandonati in Marocco ed in particolare sulla kafala, a seguito dell’emanazione della nota circolare ministeriale con la quale il Ministro della Giustizia Ramid impedisce le kafale ai non residenti in Marocco. Ovviamente il tema ormai va di pari passo con il Collettivo Kafala Marocco: non c’è articolo di giornale, trasmissione alla radio o alla televisione, in cui non si parli della circolare e dell’esistenza di un Collettivo che si sta battendo affinché la stessa venga ritirata.

Venerdì sera un pubblico numeroso di marocchini e di stranieri residenti in Marocco ha potuto approfondire (per coloro che conoscono già il tema) o semplicemente conoscere (per coloro che ignorano tutto questo) cosa ha comportato questa circolare: le conseguenze catastrofiche di una tale decisione non soltanto, in questo momento, sulle famiglie e i bambini che sono bloccati in un limbo dal quale non si sa ancora se mai usciranno, ma anche e soprattutto su quello che essa possa significare per il futuro di tutti i bambini abbandonati di questo paese, il cui numero aumenta spropositatamente, raggiungendo la cifra di 8000 all’anno. Durante il reportage sono stati abbordati tutti i temi scottanti che ruotano attorno a questa decisione: sono stati visitati 2 orfanotrofi rappresentativi della realtà marocchina, è stato intervistato uno degli avvocati che accompagnano gli stranieri nelle procedure di kafala, sono stati interpellati psicologi che hanno ovviamente spiegato gli effetti devastanti di una decisione come questa sulla psicologia di bambini cosi’ già provati dall’abbandono, e soprattutto sono state intervistate due rappresentanti del Collettivo, Mme Onfray di Osraty e Mme Beloubad di SOS Village d’Enfant.

 MEDI1 è la prima rete nazionale del Marocco… siamo sicuri che la trasmissione sarà stata seguita da milioni di persone e che, come noi del Collettivo, si saranno commosse ascoltando quelle storie di denuncia. Speriamo che queste cose scuotano una volta per tutte le coscienze della popolazione, affinché capisca che è importante unirsi per combattere certe ingiustizie. E sarebbe ovviamente un sogno (o un’utopia?) se fosse il Ministro Ramid per primo a mettersi una mano sulla coscienza e a decidere di annullare una volta per tutta una circolare che sta provocando e che provocherà solo tanto dolore.