Marocco. Come “prendere in carico” i minori abbandonati? Il manuale di Ai.Bi.

All’interno del progetto “Insieme per l’infanzia”, Ai.Bi. Marocco e i suoi partner hanno elaborato delle linee guida nazionali, a uso degli operatori sociali, sulla base degli standard internazionali che riguardano la protezione e la presa in carico dei bambini abbandonati e a rischio di abbandono e delle donne vulnerabili, fra le quali le madri nubili

La Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia stabilisce il diritto di ogni bambino a una protezione familiare. I bambini abbandonati, o a rischio di abbandono, collocati in Istituti di Protezione Sociale, però, si ritrovano soli, senza genitori e con ben poche “protezioni” che possano difenderli dai rischi di violenza, sfruttamento, maltrattamento o discriminazioni varie.

Stabilire delle linee guida per la presa in carico dei minori abbandonati

Di fronte a questo problema, il Marocco, attraverso la ratifica della Convenzione e la costruzione del suo arsenale giuridico nazionale, si è impegnato nel tempo a garantire realmente i diritti dei bambini e farsi carico adeguatamente dei loro specifici bisogni. Tuttavia, la realtà mostra che ci sono ancora delle difficoltà e degli ostacoli nella piena realizzazione dei diritti dell’infanzia, soprattutto per quanto riguarda la completa ed efficiente presa in carico dei bambini abbandonati e a rischio abbandono.
Per questo, Ai.Bi. Marocco e i suoi partner del progetto “Insieme per l’infanzia” (la Fondazione Rita Zniber e l’associazione Pionniers du Changement du Développement et la Culture), cofinanziato dall’Unione Europea, hanno pensato di intervenire per elaborare delle linee guida nazionali sulla base degli standard internazionali che riguardano la protezione e la presa in carico dei bambini abbandonati e a rischio di abbandono e delle donne vulnerabili, fra le quali le madri nubili.

Le diverse fasi dell’elaborazioni di linee guida per i diritti dei minori abbandonati

L’elaborazione del manuale prevede diverse fasi, a partire da una prima approfondita analisi documentaria. A questa fa seguito la raccolta di dati qualitativi e quantitativi che riguardano sia le associazioni sia gli attori statali coinvolti.
Durante i lavori si sono tenute anche alcune riunioni online con diverse associazioni impegnate nel settore su tutto il territorio nazionale, per raccogliere ulteriori dati e informazioni su buone pratiche attuate così come sulle differenze tra il quadro giuridico di riferimento e quella che è la realtà fattuale sul campo.
L’obiettivo, come detto, è quello di arrivare a redarre un documento che possa realmente essere un riferimento, basato su dati reali e sull’analisi delle esperienze di chi da anni si occupa sul territorio di queste tematiche, capace di dare delle linee guida nazionali chiare per la presa in carico dei bambini abbandonati o a rischi abbandono, così come per le donne vulnerabili.
Questa attività, come tutte le altre portate avanti da Ai.Bi. in Marocco, può essere sostenuta da chiunque attraverso una donazione una tantum, oppure scegliendo di aderire al progetto di Ai.Bi. “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio in Marocco”.