Marocco. Se a parlare di abbandono sono i bambini che l’hanno subito e non gli adulti

Vi siete mai chiesti perché un bambino abbandonato non voglia prendere il pulmino per andare a scuola? Perché passa di casa in casa dove ogni bambino saluta la propria mamma prima di iniziare una nuova giornata

 Fra le numerose attività previste dal progetto “Insieme per l’infanzia” realizzato da Ai.Bi. in partenariato con la Fondazione Rita Zniber, con l’associazione Pionniers du Changement pour le Developpement et la Culture e cofinanziato dall’Unione Europea, troviamo la diffusione di messaggi radio per sensibilizzare ed informare il grande pubblico sui temi dell’abbandono dei minori e delle vulnerabilità delle madri nubili.

Per farlo, Ai.Bi. Marocco e i suoi partner di progetto, hanno organizzato un incontro online, con i membri della Plateforme CDE Maroc che si occupano specificamente di questi due temi e che lavorano quotidianamente a contatto con queste due categorie vulnerabili.

La riunione aveva come scopo quello di condividere informazioni fra le varie associazioni presenti e di discutere il messaggio da voler trasmettere via radio per le due tematiche.

Idee e spunti interessanti sono emersi ascoltando i vari partecipanti che lavorano fianco a fianco con i bambini, con i giovani abbandonati e con le madri nubili. 

Per esempio, per quanto riguarda la sensibilizzazione sull’abbandono dei minori è stato fatto presente quanto più efficace sia un messaggio trasmesso con la voce dei bambini anziché di adulti.

Negli incontri, sono stati evidenziati anche molti episodi che i bambini e i giovani abbandonati vivono su di sé come conseguenza dell’abbandono e che impattano negativamente sulla loro salute mentale.

Per esempio, quando a scuola viene chiesto di ricostruire l’albero genealogico o il mestiere dei genitori. Le domande che si pongono sulle loro origini. O ancora il non voler prendere il pulmino per andare a scuola perché passa di casa in casa dove ogni bambino saluta la propria famiglia prima di iniziare una nuova giornata.

Il risultato di tutti i propositi emersi durante la riunione sarà trasmesso ad un consulente esperto in comunicazione che li trasformerà in script di messaggi audio. 

Una volta pronto, il testo sarà nuovamente discusso con i membri della Plateforme CDE Maroc per la validazione e la conversione in un messaggio da diffondere via radio.

Molte sono state le associazioni partecipanti all’incontro, oltre ad Ai.Bi. e Pionniers du Changement du Développement et la Culture, tra queste: Fondazione Rita Zniber, INSAF, Solidarité Féminine, 100% Mamans. Associazioni esperte in materia e rappresentanti la realtà di diverse regioni del territorio marocchino come: Tanger-Al Hoceima-Tetouan, Casablanca-Settat, Rabat-Salé-Kenitra, Fez-Meknes, Orientale.

Chiunque può offrire il proprio contributo alle attività portate avanti da Ai.Bi. in Marocco con una donazione una tantum, oppure, per dare maggiore continuità al proprio impegno, decidendo di “adottare a distanza i minori degli orfanotrofi” con i quali Ai.Bi. collabora nel Paese.
Tutte le donazioni ad Ai.Bi., compresa l’Adozione a Distanza, godono delle seguenti agevolazioni fiscali.