4 milioni di bambini poveri in più a causa di guerra e inflazione

Il conflitto in Ucraina e le crescenti difficoltà economiche hanno fatto aumentare di 4 milioni il numero dei bambini poveri in Europa Orientale e Asia Centrale. 2,8 milioni di questi si trovano in Russia

Guerra in Ucraina e inflazione crescente: sono queste le due principali cause che hanno portato 10,4 milioni di nuove persone al di sotto della soglia di povertà rispetto al 2021. Il dato è di per sé già abbastanza terribile, ma a peggiorare la situazione c’è il fatto che di questi 10,4 milioni il 40% siano bambini. Tenendo conto che i minori compongono solo il 25% della popolazione, si fa presto a capire quanto sia proprio questa fascia d’età quella che subisce i contraccolpi peggiori delle crisi internazionali, delle guerre e delle recessioni economiche.

4 milioni di bambini poveri in più. 2,8 sono in Russia

Le cifre emergono da uno studio dell’Unicef condotto in 22 Paesi di Europa Orientale e Asia Centrale, dal quale emerge anche come il peggioramento più sensibile lo si abbia avuto nella Federazione Russa, dove i bambini in povertà sono cresciuti di 2,8 milioni. Segue, comprensibilmente, l’Ucraina, con circa mezzo milione di nuovi bambini poveri e, ben distanziata ma comunque con 110mila bambini poveri in più, la Romania.
Si tratta di una crescita davvero importante e che, soprattutto, rischia di innescare una spirale ancora peggiore. È noto, infatti, che con l’aggravarsi delle condizioni economiche generali siano proprio i bambini poveri ad avere ancora meno possibilità di accedere ai servizi essenziali, finendo per essere più esposti ai pericoli di abusi, violenza e sfruttamento. Sale, di conseguenza, anche il rischio di mortalità: secondo lo studio l’aumento della povertà potrebbe portare ad avere 4.500 bambini in più che muoiono prima dell’anno di vita, mentre la dispersione scolastica, già elevatissima, potrebbe veder aumentare il numero dei minori che lasciano la scuola di 117mila unità.

Un bambino su tre nato in povertà rimarrà povero anche da adulto

A ciò si aggiunge il fatto che, con una minore istruzione, è ancora più difficile invertire la rotta della povertà: già oggi un bambino su tre di quelli nati e cresciuti in povertà rimarrà povero anche da adulto, innescando una povertà “generazionale” che diventa ancora più difficile affrontare.
Davanti a queste cifre terribili diventa ancora più chiaro quanto le attività di cooperazione internazionale siano fondamentali e imprescindibili, specie se rivolte ai minori e alle famiglie. Nella certezza che un bambino aiutato oggi può diventare un adulto in grado di provvedere a se stesso e alla propria famiglia domani.