Misna, sono 10.317 quelli censiti in Italia. Ora occorre fare un passo in avanti e valorizzare lo strumento dell’affido

Garlatti (Autorità Garante Infanzia e Adolescenza): “l’affidamento familiare rappresenta la forma più generosa e inclusiva di accoglienza”

L’ultimo rapporto mensile del governo, aggiornato al 31 ottobre 2021, ne ha censiti 10.317, di cui il 97,5 di genere maschile: è questo il numero di MISNA, acronimo divenuto ormai di uso comune, per indicare i MInori Stranieri, Non Accompagnati, presenti ad oggi, nel nostro Paese. La maggioranza di loro sono giovani adulti di 17 anni (64.7%). Arrivano principalmente dal Bangladesh (26%), dalla Tunisia (15,7) e dall’Egitto (13,2). Ad accoglierli sono tutte le regioni italiane, Sicilia (29,4%), Lombardia (10,3%) e Friuli-Venezia Giulia (9,9%) in testa. Maggiori informazioni QUI

Si tratta di minori soli, che giungono nel nostro Paese senza punti di riferimento. In un luogo con lingua, tradizioni e modi di vivere differenti dai propri. Per questo come suggerito dall’ l’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza Carla Garlatti, in un articolo a sua firma, sul web magazine VITA ,  oltre all’ importante figura del tutore volontario ,  è “giunto il momento, ora, di fare un passo in avanti per assicurare la tutela più ampia possibile ai ragazzi che arrivano in Italia da soli. 

Un numero che, purtroppo, a causa del cambiamento climatico, dei conflitti e della povertà tenderà a crescere in maniera strutturale. E si tratta per la maggior parte di minorenni che si trovano ad affrontare viaggi lunghissimi, in condizioni precarie, senza punti di riferimento che possano prendersi cura di loro e dei loro diritti.

 “Un primo strumento da valorizzare, in questo senso,- spiega la Garante –  è l’affidamento familiare, che rappresenta la forma più generosa e inclusiva di accoglienza. Si tratta di un istituto già previsto dalla legge che va ora promosso attraverso un’opera di sensibilizzazione e sostegno”.

Ai.Bi. da anni – sottolinea Cristina Riccardi, vice presidente di Amici dei Bambini- sostiene la promozione dell’istituto dell’affido per i minori che giungono in Italia senza un supporto familiare. Solo così, questi ragazzi soli possono trovare quel conforto e quel sostegno necessari per ricostruire un nuovo presente e soprattutto un futuro benché lontani dai propri affetti. Per fare ciò è  però necessario prevedere specifici ‘corridoi umanitari’ con destinazione finale una famiglia italiana appositamente selezionata e formata”.