Mongolia:“Summer Camp” degli istituti Kindergarden 58 e Children’s Nursing and Upbringing Center

Cari amici, Questa settimana vorrei raccontarvi di una bellissima giornata che ho vissuto qualche giorno fa, quando mi sono recata in visita per la prima volta al “Summer Camp” degli istituti Kindergarden 58 e Children’s Nursing and Upbringing Center. Il Summer Camp e’ un centro estivo, immerso nel verde delle montagne e della natura a 35 km dalla capitale UlaanBaatar;i piccoli ospiti dei due istituti stanno trascorrendo qui i mesi estivi, e vi rimarranno fino al prossimo 29 agosto. La visita al Summer Camp mi ha provocato emozioni contrastanti.Da un lato, e’ stato bellissimo poter incontrare I bambini fuori dall’istituto, in un contesto cosi piu’ bello e felice… immaginate piu’ di 150 bambini, costretti per almeno 7/8mesi all’anno (quanto dura il rigido inverno mongolo) a stare chiusi dentro alle mura dell’istituto, non uscendo praticamente mai..eccoli, immaginate tutti questi bambini che corrono a piedi nudi sull’erba, in uno spazio immenso. . immaginateli mentre giocano e fanno castelli con la sabbia, mentre si rinfrescano nelle piscine gonfiabili, immaginateli mentre pranzano all’aperto, mentre si rincorrono sotto uno slendido sole ed il cielo, azzurrissimo, della Mongolia.. Ed immaginate che questo spicchio di felicita’ e’ reso possibile dal lavoro di moltissime persone; il personale degli istituti, i molti volontari stranieri che hanno deciso di venire in Mongolia per dedicare ai nostri piccoli amici le loro vacanze estive e, non per ultimi, i ragazzi dell’Equip Multidisciplinare di Amici dei Bambini, che stanno lavorando con la passionedi sempre al Summer Camp.. ma anche e soprattutto questo e’ reso possibile dai nostri numerosi sostenitori, ai quali non smettiamo di dire GRAZIE! Immaginate ora una persona, straniera, sconosciuta (io), che arriva in questo luogo bellissimo ed incontra questi bambini, molti dei quali per la prima volta… immaginate questi bambini che smettono immediatamente di fare quello che stavano facendo per correrrmi incontro, letteralmente travolgendomi, saltandomi in braccio, stampandomi baci sulle guance… facendo a gara per avere una carezza in piu’, una fotografia in piu’, un istante in piu’ passato in braccio… facendo a gara per conquistare un briciolo della mia attenzione. L’atteggiamento di questi bambini ha davvero suscitato in me delle emozioni che non e’ facile mettere nero su bianco, per iscritto… Quello che posso dirvi e’ che sono stati loro, con i loro sguardi, con le loro richieste, con il loro disperato bisogno di affetto a farmi capire, ancora una volta di piu’, che un bambino puo’ anche trovarsi nel luogo piu’ bello del mondo…ma non sara’ mai davvero felice finche’ non avra’ ritrovato il calore di una famiglia. Francesca