MONGOLIA: I BAMBINI DI STRADA DI ULAAN BAATAR

Ulaanbaatar, capitale della Mongolia  con più di un milione di abitanti (raccoglie infatti più della metà della popolazione di tutta la Mongolia) ed unica grande metropoli del Paese,  si distingue per essere alquanto caotica, inquinata e rumorosa; tuttavia, la frenetica vita “di superficie”  si contrappone a quella silenziosa e disperata di chi vive nelle condutture sotterranee, ossia nei  tombini. Dai primi anni Novanta moltissimi senza tetto, gran parte dei quali sono bambini, si sono riversati in città e l’unico posto che garantiva e tutt’ora assicura loro protezione dalle gelide temperature invernali, che si aggirano intorno ai -30/-40 gradi, sono appunto   i tombini.  Seppure il numero di coloro che vivono per strada sia calato negli ultimi anni, si stima che ancora almeno un centinaio di bambini vivano per strada, trovando appunto rifugio sottoterra.

Se si parla di questo fenomeno con gli stessi mongoli, si può intravedere un senso di speranza e volonta’ nel mettere fine a questo crudele, duro e inumano stile di vita.  Ritengono che le cause che portano a vivere per strada, fuggendo spesso dalla propria famiglia, siano molteplici. In primis l’alcolismo- drammaticamente diffuso in Mongolia- che spesso genera violenza, abusi, maltrattamenti all’interno della famiglia stessa,  ma anche il “semplice” disinteresse ed il non prendersi cura dei propri figli. Un altro fattore importante e’ sicuramente il significativo aumento del costo della vita verificatosi negli ultimi anni, sotto ogni punto di vista: alimentare, sanitario ed educativo. Anche l’emigrazione dalle campagne alla città, fenomeno in continuo aumento, rappresenta un grosso fattore di rischio.

Una modalità per intervenire su questa drammatica realta’ e  mettere fine al fenomeno dell’ abbandono consiste nel lavorare sia con  i  minori che con gli stessi  genitori/adulti di riferimento, aiutandoli  ad  affrontare queste problematiche  e ad instaurare una relazione sana e positiva con i propri bambini.  

Gli assistenti sociali di Ai.Bi.  Mongolia organizzano regolarmente, negli istituti di UlaanBaatar in cui lavoriamo,   dei parental training dedicati appunto ai genitori/famiglie dei bambini ospitati in istituto, al fine di offrire loro indicazioni su questioni “pratiche” (alimentazione corretta a seconda delle fasce di eta’, necessita’ materiali del bambino etc.) cosi come supporto a livello emotivo e psicologico. Purtroppo pero’, accade a volte che le situazioni familiari siano cosi drammaticamente compromesse da non rendere assolutamente possibile il ritorno del bambino in famiglia.Per questo Ai.Bi. Mongolia iniziera’ dal prossimo mese una serie di corsi di formazione dedicati alle aspiranti famiglie affidatarie mongole, contemporaneamente ad una campagna di sensibilizzazione all’affido ed al volontariato, due diverse forme di aiuto per questi bambini che pero’, al momento, sono ancora purtroppo poco conosciute in Mongolia.