Mutui per la prima casa. Le difficoltà delle famiglie numerose contro gli algoritmi delle banche

Le coppie con più figli fanno fatica a ottenere un finanziamento per l’acquisto della prima casa. Anfn (Associazione Nazionale Famiglie Numerose) chiede un tavolo di confronto per trovare una soluzione

Molte famiglie numerose si trovano costrette a scontrarsi con gli algoritmi che determinano la concessione o meno del credito.
Tra i fattori che incidono sulla decisione degli istituti, c’è il cosiddetto “reddito residuo minimo”, ovvero la quota di sussistenza che il consumatore deve avere a disposizione dopo aver pagato le rate.
Questa quota varia da regione a regione e da città a paesi, e aumenta con il numero dei figli:
2.220 euro per una famiglia con due figli;
2.570 euro con tre figli;
2.870 euro per quattro figli;
3.170 euro per cinque;
3.470 euro di reddito da trattenere per sei figli.

Il commento di Anfn

“È una cifra che fa pensare e che spiega perché in Italia le coppie non sono incoraggiate a far figli”, commenta Alfredo Caltabiano, presidente di Anfn, l’associazione che rappresenta le famiglie numerose in Italia, in un articolo pubblicato su “Avvenire”.
Caltabiano, che ha lavorato per 39 anni in una banca, contesta i criteri adottati dagli istituti e li accusa di abdicare alla loro funzione sociale. “Oggi appaiono molto attente ai temi ‘green’, ma chiudono la porta alle famiglie con figli. Dimenticando che quei figli aiutati oggi potrebbero essere ottimi clienti domani”. E chiede allo Stato di intervenire per mitigare i rischi con appositi strumenti.

I possibili interventi dello Stato

Uno di questi strumenti potrebbe essere il fondo di garanzia per l’attivazione di mutui finalizzati all’acquisto della prima casa. Il fondo, gestito da Consap, è destinato a tutte le famiglie e, in via prioritaria, alle giovani coppie. Tuttavia, le famiglie numerose sono state escluse dalle categorie prioritarie e solo una parte delle banche ha aderito all’iniziativa, che ha comunque vincoli stringenti.

Il suggerimento di un family banker

Non va meglio a chi una casa già ce l’ha di proprietà e vorrebbe trovarne un’altra più grande. Il consiglio del family banker è di andare a fare lo stato di famiglia prima che nasca il bimbo. Perché per la banca un figlio in più è peggio di un debito”.

[Avvenire]