#NonToccatemiLaMamma. Quando la violenza bussa alla porta di una famiglia ‘normale’: il racconto di Rosaria, 35enne di Monza. La comunità di Ai.Bi. le ha ridato la vita. 45567 per aiutarci ad aiutare

Laureata, con una vita apparentemente tranquilla e un appartamento nel centro ‘bene’ della città brianzola, un marito proveniente da una famiglia facoltosa che, dopo una scelta di lavoro, cambia. E l’incubo cade tutto sulle spalle di Rosaria. E della sua bambina di 3 anni. Che lancia il grido d’aiuto, raccolto da Amici dei Bambini

Rosaria ha 35 anni, vive in centro a Monza, è laureata e ha una bambina di 3 anni, Martina. Il marito viene da una famiglia facoltosa e decide di aprire una attività in proprio, pur non avendo esperienza. La scelta è fatale: da quel giorno, infatti, la sua vita inizia a cambiare. In peggio. Così, piano piano, quasi senza accorgersene, Arturo diventa teso, irritabile, di notte spesso non torna a casa e quando torna è ubriaco.
Un’escalation di rabbia e rancore che cresce a dismisura, fino a quando inizia a dare a Rosaria, la moglie, la colpa di tutta la sua insoddisfazione, dei suoi insuccessi. In lui si annida la fobia che Rosaria vuole derubarlo, portargli via tutti i soldi.
Ecco perchè, a un certo punto, decide di tenerla segregata in casa con la bambina. Accade così per settimane, in cui si sprecano le minacce di morte. Il telefono di casa è sotto controllo e non può parlare liberamente con i genitori.
Una sera la piccola Martina vede il padre che cerca di soffocare la mamma. Urla e per fortuna riesce a salvarla. Rosaria, a quel punto, si fa coraggio e riesce a insospettire il vicino di casa, che accortosi di quanto accadeva, finalmente può liberarla. Adesso Rosaria è una delle donne vittime di violenza accolte nella comunità protetta di Ai.Bi.
Il grido di dolore di Martina è oggi il titolo della Campagna solidale che Amici dei Bambini porta avanti: ‘Non Toccatemi La Mamma’. Un’iniziativa che nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza subita dalle donne nel nostro Paese: una su tre, il 65% delle quali mamme. Con 400mila bambini che hanno dovuto assistere inermi a questi soprusi.
Per questo, per contribuire concretamente al presente e al futuro delle strutture che Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini ha creato per accogliere, sostenere, prendersi cura, restituire fiducia e autonomia a queste madri con i loro bambini, ti chiede di inviare un SMS o chiamare il numero solidale 45567.
Per far sì che, se ci fosse qualche altra donna come Rosaria a bussare alla porta della comunità protetta di Ai.Bi., gli operatori possano ancora una volta darle l’accoglienza e il supporto di cui ha bisogno.