Ombre sugli affidi: a Torino un nuovo “caso Bibbiano”?

Una vicenda partita nel 2013 e ancora tutta da chiarire: due bambini tolti alla madre e affidati a due donne ora accusate di maltrattamenti. Su tutto, l’ombra di una forzatura per spezzare il legame con la famiglia d’origine. E per i bambini, l’unica realtà è un Natale da soli, in comunità

Ancora una storia di affidi poco chiari. Ancora una storia di maltrattamenti su minori.
Il caso di cronaca che arriva da Torino ricorda molto da vicino quello ben più famoso di Bibbiano, anche perché tra gli indagati risulterebbe anche Nadia Bolognini, ex moglie di quel Claudio Foti, titolare della onlus Hansel e Gretel, già condannato a 4 anni proprio per la vicenda di Bibbiano.
Logico che, con questi elementi, il richiamo mediatico sia forte ma, al di là di quello, nell’inchiesta che parte da fatti avvenuti ormai nel 2013, sembra esserci, purtroppo, anche molta “sostanza”.

Maltrattati e “forzati” a spezzare il legame con la mamma naturale

Il caso riguarda due minori che, a causa delle momentanee difficoltà della madre naturale, nel 2013, quando hanno 4 e 2 anni, vengono affidati dai Servizi Sociali a una coppia di donne, oggi indagate per maltrattamenti, falso ideologico e frode processuale.
L’accusa è quella di aver esercitato una pressione psicologica sui bambini per allontanarli dalla madre e dalle loro stesse origini, così come quanto viene contestato alla Bolognini è il “falso ideologico” di alcune relazioni che avrebbero condizionato i servizi sociali nell’aprire l’iter di adottabilità per i due minori.
E pensare che è stata la stessa famiglia di origine a rivolgersi ai servizi sociali perché in difficoltà e impossibilitata a provvedere alla crescita dei figli. La richiesta è quella di un aiuto, ma il meccanismo che si innesca porta ben presto i bambini lontano da casa, dove ancora oggi non hanno fatto ritorno.

Secondo il Corriere della Sera, dalle intercettazioni svolte nell’estate del 2020, “emergerebbe un contesto familiare teso, in cui i minori venivano ‘puniti’ in maniera ‘sproporzionata’ rispetto al comportamento”. In più, come detto, ci sarebbero i tentativi di condizionamento per spezzare il legame con la famiglia d’origine. È in questo quadro che, nel 2016, si inserisce la psicoterapeuta Bolognini, a cui i genitori affidatari si rivolgono su consiglio dei servizi sociali. Nelle sedute con il bambino più grande emergerebbero comportamenti “sessualizzati”, tanto da mettere in piedi un’accusa di abusi verso il padre naturale. Accusa che è ormai sulla via dell’archiviazione.

I bambini, vittime di un meccanismo perverso e “ostaggi” di desideri e interessi degli adulti

Ma, nel frattempo, il Tribunale dal 2018 – 2019 ha sospeso gli incontri con la famiglia naturale e aperto alla procedure di adottabilità, cui la madre naturale si è opposta.
Oggi, alla luce degli ultimi fatti, i due bambini sono stati allontanati e si trovano in Comunità, con una misura cautelare che vieta anche ai genitori affidatari di poterli vedere.
La vicenda è ancora tutta da chiarire, nelle sue dinamiche e nelle responsabilità. Un punto sicuro, però, purtroppo c’è. E sono le vittime: due bambini che passeranno questo Natale lontano da qualsiasi famiglia, portando sulle spalle il peso di una storia che non hanno certo voluto loro.