Omicidio Elisa Ciotti. Mamme e bimbi vittime di violenza domestica: un mondo che soffre in silenzio

Le comunità mamma-bambino di Ai.Bi. e il progetto “Fame di mamma”: una risposta all’emergenza

C’è un mondo di vittime silenziose. Che non hanno voce. È il mondo dei minori resi orfani dall’uccisione della propria madre a opera del padre. Quel mondo, cupo e oscuro, che ha inghiottito la piccola Marina, la figlia di 10 anni di Elisa Ciotti, la donna che ieri mattina è stata uccisa a martellate dal marito, Fabio Trabacchin, a Cisterna di Latina. Uccisa in una prigione, quella casa di violenze e litigi, dalla quale Elisa non ha probabilmente avuto il coraggio di fuggire.

Non lo aveva fatto perché voleva che l’uomo dal quale aveva deciso di separarsi, cedesse su quella condizione fondamentale: lasciare a lei la custodia della piccola Marina, unica fonte di gioia in quella casa dai muri dipinti di tristezza. Marina che, svegliandosi come ogni giorno, si è trovata sola nella propria casa con il corpo senza vita della mamma. Ha avvisato lei i parenti, con una telefonata…

Ma, sebbene con un finale meno drammatico, bisogna citare anche il caso di quel ragazzino 13enne che, nei giorni scorsi, si è trovato a dover difendere la mamma, rimasta vedova due anni fa, dai colpi di pistola del nuovo compagno, Angelo Di Matteo, una guardia giurata. Il ragazzo ha fatto scudo col proprio corpo a quello della madre, riuscendo a salvarla. Anche lui non è in pericolo di vita.

Sono tante, troppe, le donne vittime di violenza con figli a carico. Di più, il 65% dei casi degli episodi di violenza sulle donne riguarda mamme. Mamme, che hanno bisogno di un’alternativa. Che hanno bisogno di sapere che, per loro, c’è una via d’uscita. Non è semplice, spesso, dover lasciare un nucleo familiare, sebbene degradato e violento, quando si teme di non farcela, soprattutto economicamente.

Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, organizzazione non governativa costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie che da trent’anni lavora ogni giorno al fianco dei bambini ospiti negli istituti di tutto il mondo per combattere l’emergenza abbandono, ha però un progetto dedicato a queste donne, a queste mamme e ai loro piccoli: si chiama “Fame di mamma”, e va a sostenere tutti i progetti d’accoglienza di Ai.Bi. in Italia, tra cui diverse comunità mamma-bambino.

Con le sue comunità mamma-bambino, nove di diversa tipologia su tutto il territorio regionale lombardo, Ai.Bi. cerca di fornire una risposta, accogliendo 57 nuclei con 75 bambini e altri 28 nuclei con 38 bambini con gli alloggi a semi-autonomia o ad alta autonomia.