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“C’era una volta una bambina…”: si può trasformare la storia dell’adozione in una fiaba?

Maria Felice, adottata tre anni fa dal Cile, ha ormai quattro anni: parla quasi perfettamente ed è incuriosita da tutto ciò che la circonda. Avremmo pensato però di raccontarle tutto trasformando il nostro “romanzo familiare” in una fiaba. Potrebbe essere una strategia efficace? Come potremmo utilizzare al meglio le fiabe nel racconto della storia adottiva?

Grazie per i vostri preziosissimi consigli
Simone e Monica

L’infanzia calpestata da Silvia Della Monica. Giovanardi: “Il sottosegretario Andrea Olivero mi rispose che in CAI era tutto regolare”

Sono sempre di più i giornali che prendendo spunto dalla riunione della Cai dello scr5oso 12 settembre, mettono in evidenza le irregolarità della passata gestione della Commissione nelle mani dell’ex vicepresidente Della Monica. Confermata la gestione anomala e oscura delle pratiche con gli enti, come aveva rivelato «La Verità» nei mesi scorsi. E su cui ritorna in un articolo a firma di Marco Guerra oggi, 15 settembre che riportiamo nella sua versione integrale.

Adozioni internazionali. Griffini (Ai.Bi) “Le famiglie stanno recuperando la fiducia persa: i telefoni tornano a squillare”

Marco Griffini, presidente di Ai.Bi, intervistato da Tempi.it si dichiara “positivamente sorpreso della decisione della vicepresidente Laera di esprimere in quel comunicato anche gli aspetti negativi della precedente amministrazione. È un ottimo segnale di trasparenza e di ritorno alla legalità che fa ben sperare per il futuro”.  I segnali positivi non mancano, soprattutto per le famiglie, racconta Griffini, che stanno recuperando la fiducia persa: dopo il crollo delle adozioni internazionali negli ultimi tre anni, “i telefoni stanno tornando a squillare, gli incontri informativi e i corsi formativi si stanno riempiendo”.

Perdonare a chi ci ha fatto del male?

La parola di Dio, questa domenica, ci ‘colpisce’ mettendo al centro un’esperienza insieme bella e difficile della vita: il perdono. La bellezza e la difficoltà stanno in questo: è difficile perdonare, ma è bello essere perdonati. Il perdono, quindi, ha due facce, che rendono questa esperienza nello stesso tempo attraente e ostica, respingente. In occasione della XXIV  Domenica Tempo ordinario, ecco la riflessione del teologo don Maurizio Chiodi.

Adozioni internazionali. Prima riunione Cai. Di Biagio (Ap) “un faro in mezzo ad una pluriennale foschia”. Giovanardi (Idea) “resta rabbia per distruzione di un gioiello”

La prima riunione della Commissione Adozioni internazionali (Cai) dopo 3 anni di silenzio ha scatenato vari commenti sui social e sui media tanto da esponenti politici quanto da “gente comune” che sulla propria pelle ha subito e sofferto questi anni di inefficienze o meglio, come è stato detto proprio nel corso della riunione della CAI, di gravi irregolarità. E così sono in tanti a chiedere pulizia, un rilancio delle adozioni internazionali nel segno della trasparenza e dell’impegno. Dal senatore Aldo Di Biagio (Ap) al senatore Carlo Giovanardi (idea) ai commissari della stessa Cai

A Barletta e Lecce le famiglie del Gfl Ai.Bi. Puglia si riuniscono alla luce di una nuova catechesi

Nei primi due week end di  settembre si sono svolti gli incontri delle famiglie del GFL Ai.Bi. Puglia di Barletta e Lecce. Durante i momenti di raccoglimento e preghiera, è nata la necessità di approfondire la figura della Madonna nell’accoglienza di Gesù.  La spiccata volontà di confrontarsi e discutere dei percorsi adottivi ha inoltre portato alla decisione di riunirsi in intere giornate di ritiro spirituale al fine di pregare e discutere del dono dell’adozione.

Casi irregolari e confusione nelle adozioni internazionali” Rivoluzionata la Commissione.

Con la riunione della Commissione Adozioni Internazionali, che non avveniva da tre anni, si apre un nuovo capitolo per le adozioni internazionali. Non si dimenticano tuttavia le irregolarità della precedente gestione della commissione, la cui vicepresidenza era affidata al magistrato Silvia Della Monica.
Riportiamo la versione integrale dell’articolo pubblicato da La Stampa a firma di Francesco Grignetti.