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Toscana. “Ecco come accogliere in classe un bambino adottato”: in 3 città gli enti autorizzati incontrano dirigenti e insegnanti

L’accoglienza di un bambino abbandonato non finisce nel momento in cui questi entra ufficialmente a far parte della sua nuova famiglia. Quel giorno, infatti, cambierà molto non solo nella sua vita, ma anche in quella dei suoi genitori e di tutte le persone con cui egli entrerà in contatto. A cominciare dagli insegnanti.

Bisceglie (Bat). Verso una giusta accoglienza, attraverso un mare… di misericordia

Grande successo per la presentazione della campagna Bambini in Alto Mare a cura della referente e del coordinatore regionale di Ai.Bi. Puglia, Floriana Canfora e Antonio Gorgoglione, che, sabato 1° ottobre a Bisceglie, hanno illustrato l’intervento di Ai.Bi. in Siria e l’impegno per un’accoglienza giusta dei migranti più fragili in Italia. Tutto ciò nel corso dell’evento “Il mare incendiato… dalla misericordia”, a cui hanno partecipato anche gli scrittori Davide Rondoni e Anna Totaro, nell’ambito della manifestazione  “Il mare dentro”. Da oggi puoi sostenere Bambini in Alto Mare anche con il conto corrente postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini.

Siria. Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto la campagna Bambini in Alto Mare di Ai.Bi: ma la strada è ancora lunga. Aiutateci a trasformare il sogno dell’ospedale dentro la roccia in realtà

Due settimane di intenso lavoro, per la precisione 17 giorni di sms solidale, in cui Ai.Bi. ha lanciato un’idea, un progetto rivoluzionario: creare in Siria il primo ospedale pediatrico dentro la collina, al sicuro da bombe e attacchi aerei. Un progetto su cui è stata impiantata la campagna Bambini in Alto mare, che ha potuto contare su un testimonial di eccezione: Nino Frassica.

Migranti. Altri 6mila salvati in 24 ore, ma ci sono anche 10 morti. Mattarella: “Tragedia del 3 ottobre è ferita ancora aperta”. Ai.Bi. lancia il 3012, il numero per una giusta accoglienza

La giornata della memoria si è trasformata in una delle più dure che la collaudata macchina dei soccorsi ha dovuto affrontare. Mentre a Lampedusa migliaia di persone ricordavano le 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013, un’altra tragedia si consumava nel Canale di Sicilia.