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Le grandi paure dell’adozione. Lisa Trasforini (Ai.Bi) “Sotto i 6 anni è piccolo, sopra è grande: ma in realtà è una contraddizione”

Generalmente le segnalazioni provenienti dal Brasile sono di bambini con un età superiore agli 8 anni, considerati “grandicelli” dagli aspiranti genitori adottivi. Inoltre spesso fanno parte di fratrie numerose, anche di 4 o più fratelli, in cui possono essere presenti anche bambini di età prescolare. Il tema dell’età spesso spaventa molto le coppie e in alcuni casi impedisce di vedere e di accorgersi che a 8, 9 o 10 anni si è sempre e comunque bambini,

Legge di bilancio 2017: neanche un euro per l’adozione internazionale. Famiglie adottive lasciate sempre più sole: un altro passo verso la rottamazione dell’accoglienza

La grande assente della manovra finanziaria predisposta dal nostro governo è, ancora una volta, l’adozione internazionale. Nella legge di bilancio per il 2017, infatti, non c’è neanche una riga che preveda la pur minima misura a sostegno delle famiglie adottive. Dopo il via libera ottenuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il testo del provvedimento passa ora all’esame del Parlamento. La discussione comincerà alla Camera e proseguirà al Senato.

Bolzano, l’Open day di Ai.Bi. per rilanciare l’adozione internazionale nella provincia ideale per le famiglie con bambini

L’Alto Adige è un piccolo angolo di paradiso per le famiglie con bambini, ma le adozioni internazionali realizzate sono ancora troppo poche. L’Open Day organizzato da Ai.Bi. sabato 5 novembre a Bolzano è stata l’occasione giusta per parlare dei problemi e delle potenzialità dell’accoglienza di un bambino abbandonato. Siamo una provincia autonoma ricca e dotata di grandi servizi – ha detto Paola Cozza, referente di Ai.Bi. Bolzano, ai microfoni di Radio Nbc -. Speriamo che ci siano più coppie aperte alladozione. ASCOLTA L’INTERVISTA

Minori stranieri non accompagnati. È ancora utopia l’affido internazionale?

Leggo sempre con molto interesse le notizie sui migranti che sbarcano ogni giorno sulle nostre coste. Tra loro sono sempre più numerosi i bambini che arrivano anche da soli, dopo un viaggio terribile affrontato senza genitori, e si trovano in un Paese straniero (non sempre accogliente), non avendo nessuno che si prenda cura di loro. – Risponde Diego Moretti (nel ritratto)