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Adozioni in Congo, un presunto “scoop” e molte domande

Un presunto “scoop” dell’Espresso su un traffico internazionale di bambini apre un nuovo caso sul fronte delle adozioni internazionali. Nel mirino c’0è il maggiore ente adottivo italiano, Ai.Bi. Ma secca è la replica dell’associazioni: “Si tratta di una bufala”. Nel numero del settimanale da oggi in edicola, sono presenti le accuse rivolte dall’inchiesta del giornalista Fabrizio Gatti, che non cita le carte di un’inchiesta penale ma gli stessi report che Ai.Bi. ha inviato in questi anni alla Cai come prescritto dalla legge.

Comitato Genitori Rdc: “Noi pedine di nessuno”

Non siamo le pedine di nessuno, questo deve essere chiaro a tutti! Questo per fugare ogni dubbio in chi, leggendo l’inchiesta pubblicata oggi da L’Espresso potesse essersi fatto un’idea sbagliata su un gruppo di genitori, rimasti vittime di un blocco delle adozioni in Repubblica Democratica del Congo e che, per questo, hanno sofferto ma anche lottato con dignità per poter abbracciare i loro figli nella massima trasparenza e correttezza dell’iter adottivo.

Sono affascinato dai progetti di cooperazione di Ai.Bi. all’estero: come posso entrare nella vostra “squadra”?

Vorrei che le nozioni apprese durante il percorso universitario non restino solo teoria, ma diventino concreta missione lavorativa. Per questo vorrei inserirmi nell’ambito della cooperazione internazionale. Vorrei unirmi anch’io alla vostra squadra e poter lavorare in uno dei Paesi in cui siete operativi. Per diventare volontario espatriato quali requisiti sono richiesti? – Risponde Andrea Moroni, Responsabile Cooperazione di Ai.Bi. (in foto)

Chi copre chi? La bufala annunciata da L’Espresso

L’Espresso annuncia sui propri canali informativi, tramite una anticipazione video, che domani 8 luglio sarà pubblicato un numero del settimanale contenente un servizio giornalistico dal titolo “Ladri di bambini”, con relativa copertina, a firma di Fabrizio Gatti. Il giornalista riferisce di una inchiesta secondo cui ci sarebbero stati dei bambini resi adottabili per famiglie italiane nonostante avessero una loro famiglia in Congo.

L’adozione a distanza secondo Ai.Bi.: una grande storia di amore con un figlio lontano che aspetta solo te

Ogni volta che una coppia di genitori adottivi riparte dal Paese di origine del proprio figlio con lui stretto nell’abbraccio tanto atteso, ciò che lascia nell’istituto in cui quel figlio ha vissuto per anni è un mondo di solitudine, ma anche di speranza. La solitudine di decine, a volte centinaia, di bambini abbandonati o orfani che restano lì, con la speranza che l’attesa di una nuova famiglia possa terminare anche per loro, prima o poi.

La Parola di Dio non è troppo in alto né troppo lontana da noi: è nella nostra bocca e nel nostro cuore

È una bellissima parabola quella che sta al centro della Parola di questa domenica. È una Parola bella perché, come dice il Deuteronomio nella prima lettura, «non è troppo alto per te, né troppo lontano da te». Questa Parola non è troppo alta, come noi pensiamo spesso, immaginandoci che la Parola ci proponga un ideale troppo elevato, che va bene per i super-uomini, per gli eroi, per chi … non è come noi!