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Marocco: Nell’orfanotrofio di Casablanca ogni giorno il pane è fresco

Giovedì 14 marzo, Ai.Bi. ha presentato il suo progetto “Hata ana mawjoud. Ci sono anch’io”, iniziato ad aprile del 2011 presso l’istituto Sidi Bernoussi a Casablanca, e ne ha mostrato i frutti, anzi i pani. Già, perché si trattava di un progetto di inserimento lavorativo finalizzato a inserire socialmente e professionalmente i giovani care leavers del centro, attraverso l’apertura di un forno/panificio.

Il Pontefice che fa pregare i bambini

Papa Bergoglio è primo per tante cose. Il primo pontefice latinoamericano e il primo ha darsi il nome di Francesco. Ma in particolare è il primo pontefice gesuita della storia della Chiesa Cattolica. Per capirne i rivolti e la portata ne abbiamo parlato con Alberto Remondini, già vice-superiore dei gesuiti italiani e oggi presidente di Jesuit Social Network.

Marocco, Marwane: sono stato abbandonato in ospedale e lì …. sono rimasto per 18 anni !

Come ci racconta Daniela, la volontaria espatriata, Marwane é un ragazzo di oltre 18 anni che, sin dal giorno del suo abbandono, ha vissuto al Nido della Fondazione Rita Zniber. Il ragazzo soffre di un ritardo mentale, per questo ha sempre vissuto nell’ala del centro dedicata ai bambini con disabilità. Fortunatamente il suo ritardo non gli ha impedito di svolgere una vita normale e di diventare un ragazzone alto e robusto. LEGGI TUTTO…

Un sostegno senza distanza per vivere e per crescere

Abdelghafour ha 9 anni ed è un bimbo vivace e simpatico, ma ha un bisogno costante di sostegno psico-educativo. Viveva da solo con sua madre, mentre il padre non l’ha mai conosciuto. La mamma però non disponeva delle risorse economiche necessarie per assicurare la crescita sana al suo bambino e quindi si è rivolta alla Maison d’enfantes Sidi Bernoussi e ha affidato il suo bambino alle cure di educatori professionali. LEGGI TUTTO…

Quella povera croce sul petto di Francesco: si riapre la speranza per gli ultimi degli ultimi

Quella croce, nera, semplice e povera di Papa Francesco ” grida” tutta la sua forza:  ” Sono ancora in mezzo a voi, povero fra i poveri, abbandonato fra gli abbandonati . Qui mi troverete, se qui mi cercherete“. Quella croce, oggi, è più che mai un segno di vera speranza. C’era  infatti qualcosa di misterioso , quasi magico, in quella fumata candida, che non sembrava mai aver fine: non una lunga e imperiosa striscia di fumo, ma la traccia indelebile di un cammino verso un orizzonte da riscoprire.