siria. Altri 10mila sfollati fuggono dalle bombe: Ai.Bi. sul terreno per dire 'Non Lasciamoli Soli'

Papa Francesco accende una candela per i bimbi della Siria

Per sostenerli la campagna di Ai.Bi. ‘Non Lasciamoli Soli’

siria. Altri 10mila sfollati fuggono dalle bombe: Ai.Bi. sul terreno per dire 'Non Lasciamoli Soli'Una candela per i bimbi della Siria martoriata dalla guerra civile. Ad accenderla Papa Francesco, durante l’Angelus domenicale in piazza San Pietro, in occasione della prima domenica d’Avvento, che ha visto il Pontefice esprimere un accorato appello ai fedeli. “In questo momento – ha detto il Santo Padre – vorrei fare mia la speranza di pace dei bambini della Siria, l’amata Siria, martoriata da una guerra che dura ormai da otto anni. Per questo (…) accenderò ora un cero, insieme a tanti bambini siriani e tanti fedeli nel mondo che oggi accendono le loro candele”.

Questa fiamma – ha detto il Papa – e le tante fiammelle di speranza disperdano le tenebre della guerra. Preghiamo e aiutiamo i cristiani a rimanere in Siria e in Medio Oriente come testimoni di misericordia, di perdono e di riconciliazione. La fiamma della speranza raggiunga anche tutti coloro che subiscono in questi giorni conflitti e tensioni in diverse altre parti del mondo, vicine e lontane. La preghiera della Chiesa li aiuti a sentire la prossimità del Dio fedele e tocchi ogni coscienza per un impegno sincero a favore della pace. E che Dio perdoni coloro che fanno la guerra, coloro che fanno le armi per distruggerci e che converta i loro cuori. Preghiamo per l’amata Siria”.

Per cercare di lenire le sofferenze della popolazione civile e offrire speranza soprattutto ai più deboli tra i deboli in Siria, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini opera sul territorio siriano fin dal 2013, affiancando con i propri operatori bambini, ragazze-madri, anziani, donne sole, attraverso progetti di cooperazione internazionale. La scelta di non lasciarli soli è aperta a tutti: attraverso la campagna ‘Non Lasciamoli Soli’ Amici dei Bambini, proprio alla popolazione di Idlib ha già fornito, nei cinque anni trascorsi, cibo, acqua, beni di prima necessità e supporto psicologico a migliaia di profughi, tramite specifiche iniziative volte a valutare l’eventuale presenza di disturbi di stress post-traumatico, specie nei bambini, per intervenire tempestivamente.

Non possiamo e non vogliamo smettere di dare loro supporto e sostegno, nonostante le difficoltà e, anzi, proprio in virtù della situazione sempre più precaria: aiutaci a Non Lasciarli Soli!