Paralisi della Cai, ora si muove anche l’Ue: interrogazione dell’europarlamentare Damiano Zoffoli (Pd)

zoffoli

Lo scandalo della paralisi della Commissione Adozioni Internazionali supera i confini italiani. L’europarlamentare del Partito Democratico Damiano Zoffoli ha infatti presentato alla Commissione Europea un’interrogazione a risposta scritta in cui si chiede alla stessa Commissione come intenda “invitare le autorità italiane ad affrontare il tema delle adozioni trasfrontaliere dei minori”. Si tratta del primo atto di un esponente politico italiano presso le istituzioni dell’Unione Europea in cui si invoca un intervento delle istituzioni dell’Ue per risolvere le tante inefficienze della Cai. Una decisione nata probabilmente a seguito dell’immobilismo e del disinteresse dimostrato dal nostro governo nei confronti dei problemi che ormai da più di due anni affliggono il sistema italiano delle adozioni internazionali e in particolare lo stato di paralisi in cui versa dal 2014 la nostra Autorità Centrale.

A poco o nulla sono valse infatti le 58 tra interpellanze e interrogazioni presentate al Parlamento italiano da esponenti di tutti gli schieramenti politici.

Il punto di partenza è la “consistente diminuzione delle adozioni” riscontrate in Europa negli ultimi anni, per ragioni sia economiche che burocratiche. In Italia in particolare, però, “la situazione è preoccupante”, scrive Zoffoli. Il quale ricorda che “la Cai è bloccata ormai da due anni e si registra un calo del 50% delle adozioni. Molti bambini, di conseguenza, rimangono affidati alle cure dei servizi pubblici di assistenza e sono dunque privati della possibilità di crescere in un ambiente più familiare e sereno”.  Da qui l’iniziativa dell’europarlamentare Pd – significativamente dello stesso partito del premier italiano Matteo Renzi – di chiedere l’intervento dell’Unione Europea.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

 

 

 

OGGETTO: Tutela dei diritti dei minori in relazione al caso italiano delle adozioni internazionali

 

TESTO:

Gli articoli 1, 4 e 5 della Convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale dell’Aja del 1993, l’articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e l’articolo 20 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia evidenziano l’interesse dell’Unione Europea al tema della tutela dei diritti dei minori.

 

In Europa, al già grave fenomeno della tratta dei bambini, si aggiunge una consistente diminuzione delle adozioni, per ragioni sia economiche – persistenti crisi -, sia burocratiche – complessità delle procedure -.

 

In Italia, in particolare, la situazione è preoccupante: la Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) è bloccata ormai da due anni, e si registra un calo del 50% delle adozioni. Molti bambini, di conseguenza, rimangono affidati alle cure dei servizi pubblici di assistenza e sono dunque privati della possibilità di crescere in un ambiente più familiare e sereno.

 

La Commissione Europea è a conoscenza di tale situazione lesiva degli interessi superiori dei bambini?

Se sì, come intende invitare le autorità italiane ad affrontare il tema delle adozioni internazionali dei minori?