In pensione con 41 anni di contributi. La proposta del Governo

Il Governo sta pensando a un piano pensioni che prevede l’uscita dal lavoro con 41 anni di contributi e senza limiti di età. Vediamo di che cosa si tratta

Il nuovo piano pensioni del Governo prevede il ritiro dal lavoro dopo 41 anni di contributi, senza limiti di età.
A quanto pare si sta considerando anche un limite anagrafico, fissato a 62 anni.
La misura potrebbe avere un costo di 4 miliardi solo il primo anno, arrivando a 75 dopo dieci anni.
“A me sta tanto cara e posso garantire che si farà. Se sarà fatta quest’anno o comunque il prossimo vedremo. Ma sia come Lega che come governo vogliamo portare a casa questo risultato”, ha dichiarato Claudio Durigon, sottosegretario al Welfare.
Il sottosegretario ha poi aggiunto che la direzione era stata presa con la quota 41, nella quota 103, a 62 anni di età.
“Con la Quota 102 di Draghi andarono in pensione 108 mila persone. Con la Quota 103, come la chiamate voi coi 41anni di contributi ed i 62 anni di età, già oggi sono 17.000 quelli che hanno lasciato il lavoro in anticipo. Poi ci sono tutte le altre domande in lavorazione, per cui raggiungeremo certamente le 40-50.000 uscite previste a fine anno”.

Opzione donna

Molto probabilmente resterà l’Opzione donna, ovvero la possibilità per le donne, lavoratrici dipendenti o autonome con almeno 35 anni di contributi, di andare in pensione nel 2023 una volta compiuti 60 anni o, in alcuni casi, anche solo 58 o 59.
Purtroppo questo potrebbe portare alla decurtazione del 30% degli assegni.
“Però, sicuramente, già oggi con gli strumenti che abbiamo possiamo dare ristori alle donne anche molto più esaustivi. Stiamo studiando anche questo: dobbiamo capire qual è lo strumento giusto da adottare” ha affermato il sottosegretario.

Le ipotesi per il 2024

Quindi, le norme in vigore per il 2023 saranno riconfermate, se la regola del limite minimo d’età si aggiungerà a quella dei contributi.
Per quanto riguarda l’anno prossimo, questa è l’ipotesi che va per la maggiore.
Proprio nel 2024, si prevede di reperire i fondi necessari per coprire le uscite anticipate senza limiti di età.
Inoltre, il Governo sta lavorando anche alla riforma degli esodi incentivati, ovvero dei meccanismi che consentono ai lavoratori di lasciare il lavoro prima della pensione con una indennità. Attualmente esistono tre strumenti: il contratto di espansione, l’isopensione e la trattativa privata tra impresa e singolo lavoratore. L’intenzione del Governo sarebbe di unificarli e muoversi verso il primo.