Presidente Tribunale Minori di Goma: “I bambini sono stati trasferiti quando Silvia Della Monica ha compreso che non doveva più continuare a calpestare impunemente le leggi della Repubblica”

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Il Presidente del Tribunale dei Minori di Goma, nel menzionare comportamenti apertamente illeciti adottati dalla CAI in territorio congolese evidenzia il fatto che in un secondo momento ‘a partire dal maggio 2016’ la Commissione abbia deciso di ‘ritornare alla legalità’ intraprendendo i percorsi previsti dalla normativa vigente e in particolare il confronto con le autorità competenti sul territorio (…), che ha consentito al Tribunale di procedere sbloccando alcune pratiche adottive e consentendo ai minori adottati di venire in Italia”. 

Così Aldo Di Biagio, senatore di Area Popolare, nella sua interpellanza del 19 ottobre, punta il dito su un’altra pagina della vicenda delle adozioni nella Repubblica Democratica del Congo che, per come è stata raccontata dalla vicepresidente (ed ex presidente) della Commissione Adozioni Internazionali Silvia Della  Monica nella sua audizione in  Commissione Giustizia della Camera del 12 ottobre, è piena di gravi inesattezze e omissioni che ora Aibinews ricostruisce nella sua correttezza suffragata da documenti delle autorità congolesi. Atti pubblici che provano quanto la Cai per ben 2 anni si sia mossa nell’illegalità affidandosi anche a soggetti coinvolti in indagini su casi di traffico di minori.

E pensare che proprio Della Monica, nel corso dell’audizione, aveva affermato che:

“Desidero far presente che l’Italia, unica fra tutti i paesi interessati ha ottenuto il via libera dalla RDC per tutti i suoi bambini e li ha portati a casa prima di tutti gli altri Paesi. Questo risultato è stato possibile grazie a un lavoro senza sosta portato avanti dalla Commissione con le autorità congolesi”, sostenendo anche che alcuni bambini congolesi siano stati “illecitamente trattenuti a danno del loro superiore interesse”.

Ma procediamo con ordine.

Nel 2014, con un’“azione di forza”, Silvia Della Monica nelle vesti di Presidente della Cai “convince” alcune coppie abbinate a bambini congolesi a revocare l’incarico originariamente affidato ad Ai.Bi. Una delle pagine più oscure e inquietanti della gestione di Della Monica – per la quale Ai.Bi. ha presentato, a novembre 2014, un ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per abuso di potere, violazione di legge e travisamento dei fatti e, nel settembre 2015,  una denuncia alla Procura di Milano per calunnia, diffamazione e ancora abuso di potere – su cui Aibinews tornerà nei prossimi giorni con una dettagliata ricostruzione dei fatti.

“Ottenute” le revoche delle coppie, la Cai incarica l’ente “I Cinque Pani” di trasferire i bambini abbinati alle coppie in questione da Goma a Kinshasa. Ciò avviene il 23 dicembre 2014 con la lettere protocollata con il n. 66189/2014 in cui Silvia Della Monica scrive che la Cai:

“autorizza l’organismo I Cinque Pani, con il supporto dei suoi rappresentanti e collaboratori in RdC, a trasferire tutti i minori sotto indicati che si trovano al momento nelle strutture Casa d’Accoglienza, Centro o Famiglie di Kinshasa (…)  a trasferirli da tutti i luoghi dove si trovano al momento verso altre strutture di accoglienza”.

Il giorno seguente, il 24 dicembre 2014, la stessa organizzazione “I Cinque Pani” incarica a sua volta i suoi consulenti Charles Bashige e Arnold Kahembe di procedere con il trasferimento. Lo fa con una lettera in cui si legge che

“l’associazione ‘I Cinque pani’, in virtù dell’autorizzazione ricevuta dalla Commissione per le adozioni internazionali, in data 23 dicembre 2014, vi conferisce il mandato di trasferire a nome e per conto dell’associazione tutti i minori numerati nel documento allegato… per trasferirli nella struttura di riferimento dell’associazione I Cinque pani”.

Ora, qui viene il problema. Il 15 aprile 2014 la Corte suprema di Giustizia della Repubblica Democratica del Congo aveva chiesto ai Presidenti di tutte le Corti d’Appello del Paese, informando lo stesso Presidente della Repubblica  Joseph Kabila, di avviare verifiche su tutte le procedure di adozione di bambini congolesi da parte di coppie straniere. Anche il Tribunale dei minorenni di Goma aveva pertanto avviato le proprie indagini.

Da esse sono emersi, come evidenziato nella news Traffico di minori. La denuncia della Magistratura Rdc: “In spregio alla legge, suor Bénédicte ha trasformato Goma in un luogo di reclutamento dei minori per riempire il suo centro a Kinshasa”. Ma per Della Monica sono solo fatti “inesistenti” pubblicata il 18 ottobre, casi di traffico di minori in cui risulterebbero coinvolti proprio i rappresentanti de I Cinque Pani incaricati dalla stessa Cai. In conseguenza di ciò il presidente del Tribunale per i Minorenni di Goma emana l’ordinanza 1166/2015 del 31 gennaio 2015 con la quale adottava “misure precauzionali” affinché i minori adottati fossero custoditi negli orfanotrofi in cui si trovavano, stante “i tentativi di portare via i bambini dai vari centri di accoglienza di Goma per conto della Commissione adozioni internazionali italiana”.

Nonostante tale ordinanza però la Cai continuava, tramite gli stessi referenti de I Cinque Pani, con i suoi tentativi di trasferimento dei minori da Goma a Kinshasa, in barba a quanto stabilito dalle autorità competenti. Quindi ben comprensibile lo sfogo del Presidente del Tribunale per i Minorenni di Goma:

“E’ mio dovere stigmatizzare il comportamento negativo di Silvia Della Monica durante gli assalti ai Centri e orfanotrofi sotto la mia giurisdizione da parte dei suoi protetti mentre vigeva la sospensione delle adozioni”.

Queste continue pressioni di Silvia Della Monica a violare l’ordinanza del Presidente del Tribunale per i Minorenni porteranno all’arresto di Raymond Tulinabo, come vedremo in modo dettagliato nelle prossime puntate del reportage di Aibinews.

Certo che tale atteggiamento della Cai resta difficilmente comprensibile per il Presidente Tribunale per i Minorenni, che senza mezzi termini, così condanna nella lettera del 13 agosto inviata al giornalista de “L’Espresso” Fabrizio Gatti:

“La legalità è stata seguita dal Tribunale per i Minorenni e dal Governo della Repubblica e non dalla Cai. È anche estremamente violento e pericoloso per la Cai di Silvia Della Monica sostenere la legalità allorché ella strumentalizza i suoi collaboratori in Congo e li spinge a violare le leggi e i regolamenti della Repubblica”.

Lo stallo prosegue fino all’11 maggio 2016 quando la situazione delle adozioni internazionali in Congo viene finalmente risolta, per tutti i Paesi e per decisione delle autorità, e i bambini possono ricongiungersi con i propri genitori. È  in questo momento che Silvia Della Monica, come scritto dal Presidente del Tribunale per i Minorenni, decide finalmente di tornare a operare nella legalità: rimuove l’incarico a “I Cinque Pani” e delega al trasferimento dei 18 bambini adottati rimasti a Goma padre David Kweti Bopeyi della Fondazione Raphael, con lettera protocollata n. 14325/2016 dell’11 maggio.

Quest’ultimo delega a sua volta Fabien Ruvogo Mutchukuwa che chiede al Presidente del Tribunale per i Minorenni di Goma l’autorizzazione al trasferimento dei 18 minori per consegnarli alle loro famiglie in Italia. Il Presidente del Tribunale per i Minorenni, finalmente soddisfatto del “ritorno alla legalità della Cai”, emette senza alcun indugio l’ordinanza numero 1669/2016 del 20 maggio 2016 con la quale autorizza “la presa in carico dei minori adottati e il loro collocamento sotto l’autorità degli adottanti”.

Lo stesso padre David, a nome della Fondazione Raphael, con lettera del 26 maggio si impegna a prendere in carico i bambini e a seguirne anche le procedure del post adozione.

Così il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Goma descrive la conclusione della vicenda, nella sua lettera del 13 agosto 2016:

“A seguito del ritorno della CAI alla legalità, in data 29 maggio 2016, il Signor RUVOGO Fabien, consulente giuridico di Fondazione Raphael, mandato dalla CAI, ha legalmente e regolarmente preso in consegna e trasportati da Goma a Kinshasa i 17 minori del Centro FED e la minore del Centro APROFIME/MARIA MAMAM WA WOTE. Il Presidente del Tribunale per i Minorenni ha dato il suo benestare. È questa la legalità!”

Tuttavia  per il Presidente rimane l’amarezza per l’incomprensibile atteggiamento di Silvia Della Monica e dei suoi incaricati:

“Io devo tuttavia deplorare il fatto che hanno dimostrato il desiderio di tornare alla legalità solamente a partire dal mese di maggio 2016, periodo durante il quale hanno compreso che non dovevano più continuare  a calpestare impunemente le leggi della Repubblica”.

Infatti continua

“Prima della emissione di questa nuova ordinanza e prima della autorizzazione della Repubblica, gli atti posti in essere dai tutori delegati dalla CAI, da fondazione Raphael, da I Cinque Pani e dai loro referenti, in violazione dei regolamenti precitati sono stati illegali”.

“Per concludere, considerato che i minori sono già in Italia, aspetto dalla CAI, da Ai.Bi., da I Cinque Pani e dalla Fondazione Raphael, per ogni struttura che li riguarda, di trasmettere al Tribunale per i Minorenni il rapporto trimestrale di post-adozione su ogni bambino con i suoi genitori adottivi”.

 

(Continua/4…)