Africa. Prevenire l’abbandono: ecco l’obiettivo del progetto HOME. Ai.Bi. referente per le attività in Ghana

AVSI, Ai.Bi., AMI e VIS insieme per realizzare il nuovo progetto finanziato dalla CAI per la tutela dei minori in difficoltà familiare di Sierra Leone, Costa d’Avorio e Ghana

Prevenirne l’abbandono, migliorare la qualità del sistema di accoglienza e favorire lo sviluppo di percorsi educativi, questi i tre assi del progetto “HOME – GHana, COsta d’Avorio, Sierra Leone: un Network per l’accoglienza e l’educazione di Minori vulnErabili” attivo da luglio in Sierra Leone, Costa d’Avorio e Ghana, dove Ai.Bi. è responsabile delle attività.

Obiettivi e finalità del progetto Home 

Si tratta di un progetto di 18 mesi finanziato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) e realizzato attraverso il partenariato di realtà internazionali (le ong AVSI, capofila, Ai.Bi., Amici Missioni Indiane, VIS – Volontariato internazionale per lo sviluppo), locali (Family Homes Movement, Istituto OSU Children’s Home, Child Protection Centre – Don Bosco,) e le autorità pubbliche dei tre Paesi interessati.
L’obiettivo è contribuire al potenziamento di una rete di attori pubblici e privati (famiglie e comunità) impegnati ad assicurare il benessere di bambine e bambini e prevenirne l’abbandono, migliorando la qualità del sistema di accoglienza dei minori in stato di vulnerabilità e favorendo lo sviluppo di percorsi educativi adatti a sostenere il loro benessere.

Punto di forza del progetto è l’ampio partenariato: una vasta rete di soggetti agirà in modo integrato nei tre Paesi per rispondere ai bisogni delle fasce più vulnerabili della popolazione, ponendo l’accento su accoglienza ed educazione.
Il progetto è in linea con le priorità e le iniziative in materia di tutela dei minori nei tre Paesi di intervento e risponde agli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti nell’agenda delle Nazioni Unite 2030, in particolare gli SDG 16: pace, giustizia e istituzioni solide; 4: istruzione di qualità e 17: partnership per gli obiettivi.
“A quasi 10 anni dall’ultimo bando per la cooperazione finanziato dalla Commissione Adozioni Internazionali, accogliamo con grande entusiasmo il ritorno di questo donatore, fondamentale per ricordarci che l’adozione internazionale deve essere sussidiaria: uno strumento per giungere dove altri mezzi non consentono di arrivare e che non può prescindere da un intervento integrato in ogni Paese.” racconta Marco Rossin, responsabile del progetto e delle adozioni internazionali in Fondazione AVSI.

L’impegno di Ai.Bi. in Ghana

“L’avvio di un tale intervento – dice Michele Torri, responsabile delle attività istituzionali di Ai.Bi., – risulta essere ancora più doveroso in un Paese quale è il Ghana, che ha recentemente avviato un percorso importante per rafforzare il proprio sistema di protezione dei minori con l’entrata in vigore, a partire dal gennaio 2017, della Convenzione de L’Aja sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale. Un supporto prezioso per un Paese che si pone l’obiettivo di far crescere ogni bambino in una famiglia, promuovendo l’accoglienza nazionale e internazionale.

In Ghana, dove le attività hanno già preso il via da questa estate, saranno coinvolti bambini, famiglie e operatori sociali dell’istituto OSU Children’s Home di Accra e del Child Protection Centre – Don Bosco di Ashaiman e funzionari del dipartimento del Social Welfare.