Prorogato il bonus per i neo-adottati, ma quando uscirà il decreto attuativo?

bonus bebeèLa Legge di Stabilità 2014 ha prorogato il fondo per i nuovi nati e neo-adottati, ma a tutt’oggi manca ancora il decreto che dovrebbe stabilirne e chiarirne i criteri di erogazione.

Il fondo, nato per aiutare chi è alle prese con l’arrivo di un bambino, consente l’accesso a prestiti agevolati ai neogenitori per un ammontare che può arrivare a 5mila euro da restituire entro un massimo di 5 anni.

Al momento però il fondo è attivo solo su carta. L’unica cosa nota per ora è che il governo ha stanziato 30 milioni di euro a sostegno  delle giovani famiglie a basso reddito, in seguito a un accordo siglato con l’Associazione bancaria italiana. Un “tesoretto” che dovrebbe essere gestito direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Per il resto, rimane in vigore ciò che valeva negli anni precedenti, in attesa di un apposito decreto.

Per determinare la graduatoria dei beneficiari si farà riferimento all’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Le famiglie che non raggiungono i 15mila euro di reddito annuo potranno contare su una garanzia da parte dello Stato che coprirebbe fino al 75% del debito in caso di insolvenza, mentre per le famiglie con maggiori possibilità tale percentuale si ferma al 50%. Requisito fondamentale è che la coppia richiedente abbia avuto un bambino tra il 2009 e il 2014. I genitori dei minori adottati tramite adozione nazionale dovranno fare riferimento alla data della sentenza di affidamento preadottivo o a quella dell’adozione definitiva. Per i bambini arrivati tramite adozione internazionale, invece, si considera la data del rilascio dell’autorizzazione all’ingresso  e alla residenza permanente nel nostro Paese rilasciata dalla Commissione per le adozioni internazionali.

Fino a oggi, però, la storia di quello che venne inizialmente istituito come “bonus bebè” è stata piuttosto travagliata. Introdotto nel 2006 e comunicato alle famiglie tramite lettere personalizzate che annunciavano un aiuto economico di 1.000 euro ai neogenitori, il bonus non era accessibile per le coppie extracomunitarie regolarmente residenti che però avevano ricevuto la lettera al pari di quelle italiane. In più, per quella prima versione del bonus bebè, non era specificato se si dovesse considerare il reddito netto o quello lordo. Un’imprecisione che portò, a distanza di anni, circa 8mila famiglie a essere riconosciute colpevoli di aver riscosso indebitamente il bonus. Nel 2009 venne istituito il fondo per i prestiti alle famiglie con nuovi nati che però dal 2009 al 2012 ha erogato finanziamenti per soli 10 milioni di euro a fronte dei 75 milioni in dotazione. Nel 2009 per esempio presentò la domanda solo l’1% degli aventi diritto.

 

Fonti: Finanza e investimenti, Il Fatto Quotidiano