Quando vi chiedono l’elemosina, date loro la mappa dei servizi che la città offre!

Minolta DSCAl posto delle solite monetine, una mappa dei servizi che la città offre per trovare un pasto caldo, fare la doccia, avere indumenti puliti. Ecco l’ultima trovata del comune di Bolzano di fronte alle ciotoline dei tanti mendicanti che per strada chiedono l’elemosina.

L’iniziativa ha una duplice finalità: da un alto, far fronte ai bisogni dei senzatetto che spesso non sanno come orientarsi e dove poter chiedere e trovare aiuto; dall’altro, debellare il grave fenomeno, sempre più diffuso nelle città ricche del nord Italia, dello sfruttamento dell’accattonaggio da parte di alcune organizzazioni criminali.

Il progetto è stato presentato in Comune alla presenza dell’assessore alle politiche sociali Mauro Randi, della tenente Fedel dei vigili e del direttore dell’Assb, Bruno Marcato. La mappa dei servizi sarà inserita anche nell’edizione natalizia del giornale locale “Bolzano notizie”.

«Stiamo preparando 47 mila mappe che arriveranno a casa dei bolzanini per informarli sulle offerte che siamo in grado di proporre ai mendicanti che hanno bisogno di cibo, di fare una doccia o di vestiti nuovi. Ricordatevi che in città nessuno muore di fame e spesso dare qualche monetina di elemosina se ci solleva la coscienza può contribuire ad aggravare situazioni non certo a risolverle», ha dichiarato l’assessore Randi.

Se per qualcuno è un’idea geniale, per altri è pura demagogia. In ogni caso, l’iniziativa è destinata a fare discutere.

Il comune di Bolzano, ha insomma deciso di fronteggiare il racket dell’accattonaggio con questa carta (anche in vista del periodo natalizio in cui di solito aumenta esponenzialmente) per “smascherare” gli accattoni professionali, “quelli del furgoncino”. Scaricati in città la mattina presto, si distribuiscono per le vie del centro e secondo i bene informati arrivano anche a raccogliere più di 100 euro a testa al giorno.

Le inchieste della magistratura hanno confermato i sospetti: in alcune città del nord Italia operano organizzazioni malavitose che controllano e sfruttano la disperazione degli indigenti che chiedono quotidianamente l’elemosina. Sono persone ridotte in schiavitù, costrette a vivere nella miseria e sotto minaccia, spesso con i documenti sequestrati e trattenuti a titolo di ricatto dall’organizzazione.

Anche a Bolzano si è più volte parlato di accattoni che sono soliti raggiungere la città in treno. Arrivano la mattina e se ne ritornano in Veneto la sera. Viaggiano in gruppo, in tutto una decina di persone che si spartiscono le zone considerate più favorevoli ad ottenere l’elemosina forti del fatto che nel capoluogo altoatesino (considerato città ricca anche per la presenza di turisti) non ci sono disposizioni anti accattonaggio. La polizia ha effettuato non pochi controlli. Li ha seguiti, fermati, identificati. Alla fine gli inquirenti sono giunti alla conclusione che l’Alto Adige e la città capoluogo in particolare non sono interessati da gruppi malavitosi in grado di controllare una sorta di racket dei mendicanti.

Il fenomeno criminale, riscontrato in altre città del Nord, per il momento non ha toccato Bolzano. Ne sono convinti gli inquirenti, magistrati e forze dell’ordine. Tutti gli accertamenti effettuati hanno evidenziato che gli accattoni che raggiungono Bolzano da Verona non sono in mano ad organizzazioni che impongono ogni sera la consegna dei soldi ottenuti impietosendo i cittadini, ma sono indipendenti ed autonomi. In sostanza sono organizzati tra loro per spartirsi le varie zone della città, ma ognuno opera per sé.

Fonte: altoadige.gelocal.it