Dopo l’assegno unico, ora il quoziente familiare, uno dei primi impegni del Governo Meloni

Come ribadito nel suo primo discorso alla Camera, l’introduzione del quoziente familiare è una delle priorità del nuovo Governo, che mira a un fisco più equo per i contribuenti che hanno una famiglia, magari numerosa, da mantenere

A pagina 5 del programma elettorale di Fratelli d’Italia, nel primo capitolo, dedicato al “Sostegno alla natalità e alla famiglia”, si leggeva così: “Progressiva introduzione del quoziente familiare, cioè di un sistema di tassazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare”. Non stupisce, quindi, che in seguito alla vittoria delle elezioni e alla formazione del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, il quoziente familiare sia uno dei primissimi argomenti dei quali si parla a proposito dell’idea di riforma fiscale che avrebbe il mente il nuovo Esecutivo.

Quoziente Familiare priorità per il Governo di Giorgia Meloni

A maggior ragione dopo che le parole “quoziente familiare” sono state pronunciato per due volte durante il discorso con il quale Giorgia Meloni si è presentata alla Camera dei Deputati: la prima è stata quando la nuova Presidente del Consiglio ha indicato i “pilastri” della “rivoluzione copernicana” che porterà a un nuovo “patto fiscale”, uno dei quali è, appunto, la “riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare”. La seconda è arrivata più avanti, quando Meloni ha elencato gli elementi che aiuteranno l’Italia a uscire dalla “glaciazione demografica”: aumentare gli importi dell’assegno unico e universale, aiutare le giovani coppie con il mutuo per la prima casa e, appunto, lavorare “progressivamente per l’introduzione del quoziente familiare”.
Vale la pena, dunque, cercare di capire un po’ meglio cosa significhi l’espressione “quoziente familiare”. Semplificando: si tratta di un ripensamento di base del sistema con il quale in Italia vengono calcolate le tasse da pagare, in particolare l’Irpef (l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Oggi, le aliquote vengono stabilite (su quattro fasce) in base al totale di ciò che ogni singolo lavoratore guadagna, indipendentemente dalla sua situazione familiare.
La volontà della Meloni è quella di introdurre un sistema che, invece, calcoli le tasse tenendo conto del numero dei componenti del nucleo familiare e del totale dei guadagni della famiglia. L’obiettivo è riequilibrare le differenze oggi esistenti tra un contribuente single e uno che ha una famiglia, magari numerosa, da mantenere, incentivando in questo modo anche la natalità (altra questione che il nuovo Governo ha più volte ribadito di ritenere prioritaria).