Renzi: “Gli enti autorizzati devono avere bilanci trasparenti”. Ma una proposta di legge per la certificazione dei conti per l’adozione internazionale giace da mesi in Parlamento

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Trasparenza: deve essere questa la parola d’ordine per il Terzo Settore secondo Matteo Renzi. Lo ha detto lo stesso premier nella serata di domenica 21 dicembre, intervenendo alla trasmissione di Rai 3 “Che tempo che fa”. Nel corso di una lunga intervista rilasciata al conduttore Fabio Fazio, il presidente del Consiglio ha affrontato vari temi, dalla Legge di Stabilità al Job Acts, dall’elezione del nuovo capo dello Stato alle riforme, tra cui anche quella del Terzo Settore.

Un mondo, questo, su cui c’è ancora molto da fare, come ha ammesso lo stesso Renzi. “La Legge di Stabilità ha fatto i primi passi – ha dichiarato il premier –. Abbiamo aumentato i fondi del 5×1000. E’ una cosa importante: chi di voi sceglie un’associazione può farlo, ha più soldi per farlo, ci sono 500 milioni anziché 400. Però ci dev’essere anche un criterio: la trasparenza.

L’attenzione è rivolta a una realtà grande e complessa nella quale, ha ricordato Renzi, “per qualche delinquente che ruba, ci sono tantissimi volontari, tantissimi cooperanti, tantissime persone che fanno bene il loro lavoro”. Per questo il cittadino che sceglie di devolvere a un’associazione del Terzo Settore deve essere assolutamente certo del corretto uso che tale ente intende farne. Il pensiero è rivolto anche, inevitabilmente, a chi si occupa di adozioni internazionali. “L’associazione che si occupa di adozioni internazionali – ha sottolineato il premier –, l’associazione che si occupa di educazione infantile, l’associazione che si occupa di realtà culturali deve mettere trasparenza nei propri bilanci. L’idea è: ‘Io ti do il 5×1000, tu mi restituisci in termini di assoluta correttezza del tuo lavoro’.

Bene quindi i propositi del capo del Governo che ha promesso di condurre in porto la riforma del Terzo Settore tra febbraio e la primavera. Questo perché, ha spiegato il premier, ci sono prima gli adempimenti istituzionali, ovvero quelle riforme costituzionali già calendarizzate e presentate alla Camera.

È da ricordare, però, che in Commissione Giustizia sia al Senato che alla stessa Camera, giace da più di un anno una proposta di legge che già prevedeva di sottoporre i bilanci degli enti autorizzati a una certificazione che attestasse la correttezza dei conti. La proposta, presentata il 4 aprile 2013 dai deputati Mario Caruso e Khalid Chaouki, è quella relativa a una modifica della legge sulle adozioni internazionali, la 184 del 1983. All’articolo 5 della proposta di legge, quello su “Qualità e organizzazione. Requisiti e controlli per gli enti autorizzati”, si chiede, tra gli altri punti, che gli enti autorizzati si facciano “certificare annualmente il bilancio da un ente o persona a ciò preposti”. Analoga proposta, inoltre, è stata depositata anche a Palazzo Madama a firma del senatore Aldo Di Biagio.

La pratica della verifica della correttezza del bilancio per Amici dei Bambini non sarebbe affatto nuova. I bilanci di Ai.Bi. sono infatti certificati fin dall’anno 2000, come ulteriore e forte testimonianza della volontà da parte del nostro ente di operare nella più completa trasparenza.

E’ indubbio che nessun controllo è sicuro al 100%, ma arrivare ad affermare, partendo da questa ovvia constatazione, che i controlli sono inutili dà solo una bella mano a chi i controlli non li vuole. E’ infatti altrettanto certo che un bilancio certificato, magari da un ente di certificazione tra i più autorevoli al mondo, sarà sicuramente più credibile di un bilancio non certificato.

Sarà anche un caso, ma i conti 2013 della Cooperativa 29 giugno, una delle cooperative protagoniste dell’inchiesta Mafia capitale, non risultano essere stati sottoposti ad alcuna certificazione esterna di bilancio.