Report CAI 2011: poco più di una decina gli enti performanti e poi… il buio

Dal Report CAI 2011 emergono i nomi dei tre maggiori enti autorizzati all’adozione: mentre CIFA si è confermato primo ente italiano per l’adozione, Ai.Bi. si trova quest’anno al secondo posto. I primi tre enti del 2011 sono stati CIFA Onlus, che ha aiutato le famiglie a compiere 339 adozioni internazionali; Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, che ha accompagnato l’adozione internazionale di 249 bambini, e Ariete Onlus, con 197 adozioni internazionali seguite nel 2011.

La media di adozioni internazionali seguite nel 2011 in tutta Italia è pari a 18,7 per ente. Sono stati 63 gli enti che nel 2011 hanno accompagnato nell’adozione le coppie italiane, sul totale dei 65 autorizzati. Dietro ai primi tre enti, il baratro. Sono state solo 8 le associazioni che hanno seguito più di 100 adozioni internazionali durante l’anno: Alfabeto (106), Azione per famiglie nuove (127), C.I.A.I. (127) e L’Airone (122). Intorno alla quota di 130 adozioni internazionali si trovano N.A.A.A. Onlus, N.a.d.i.a. Onlus, SOS Bambino e S.P.A.I.

Nell’anno della crisi dell’adozione, soltanto 11 dei 65 enti autorizzati italiani sono riusciti a superare un numero di adozioni internazionali tale da risultare significativo per la risposta all’emergenza internazionale dei minori abbandonati e senza famiglia. L’eccessivo numero di autorizzazioni concesse, sul quale ha puntato il dito anche il Comitato dell’ONU per i Diritti dei Bambini lo scorso 3 ottobre, è la causa permanente delle cattive performances della stragrande maggioranza degli enti italiani.

L’altissimo costo di un’adozione internazionale (tra i 20 e i 30mila euro) potrebbe però essere abbattuta. Come? Riducendo il numero di enti autorizzati in Italia. Si verificherebbe l’innesco di un’economia di scala, secondo la quale, a fronte di un numero massimo di 20-25 enti, si otterrebbe un maggior numero di adozioni internazionali per ente e una diminuzione dei costi per singola adozione. Ragionevoli soglie per l’innesco di tale economia sono le 150-200 adozioni.

Ma l’innesco delle economie di scala può avvenire solo se gli enti sono spinti a ricercare l’efficienza. È quanto mai urgente una nuova legge che aumenti l’efficacia degli enti auorizzati e riduca drasticamente i costi dell’adozione.