Repubblica Democratica del Congo. Costruire il futuro al di là della paura

Lentamente si prova a tornare alla normalità all’interno degli orfanotrofi FED e Sodas di Goma. La paura è ancora tanta, ma le equipe di progetto stanno facendo tutto il possibile per far vivere ai bambini momenti di serenità e di speranza

Dopo i primi giorni durante i quali ciò che stava succedendo nella città di Goma ha richiamato l’attenzione di tutta la stampa e le autorità internazionali, la situazione in Repubblica Democratica del Congo è tornata piuttosto in fretta nell’ombra e si faticano a trovare aggiornamenti che spieghino cosa stia succedendo oggi.
Perché, nei fatti, la questione è tutto fuorché risolta: i ribelli del movimento M23 hanno sostanzialmente preso il controllo della città di Goma e di tutta la zona, puntando ora verso sud; mentre il governo regolare sembra ancora frastornato e impreparato nel coordinare una risposta efficace, anche e soprattutto a livello politico.

Le notizie che arrivano dal Paese

Grazie ai continui contatti che il cooperante di Ai.Bi. Alessandro Solagna ha tenuto con chi a Goma è rimasto (lui stesso si è nuovamente spostato vicinissimo al confine tra Congo e Ruanda, pronto per poter tornare nel Paese non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno), abbiamo saputo che in città le condizioni di sicurezza sono migliorate al punto da consentire all’equipe di progetto di riprendere, seppur timidamente, le attività. La prudenza consiglia ancora di limitare i movimenti unicamente durante le ore del giorno e di evitare di andare nelle zone periferiche a ridosso del territorio di Nyiragongo, dove risiedono molte delle famiglie all’interno delle quali i bambini degli orfanotrofi sono stati reintegrati. Queste sono comunque sempre rimaste in contatto con i responsabili degli orfanotrofi FED e Sodas e riferiscono di stare bene.

La situazione presso l’orfanotrofio Sodas

Al centro SODAS il momento di maggiore paura è stato quando i ribelli sono entrati in città, anche se le esplosioni e gli spari non sono durati molto perché i combattimenti si sono spostati velocemente verso le zone centrali di Goma. Le condizioni precarie di sicurezza hanno comunque obbligato i bambini a restare all’interno del centro, dove i materiali per le attività creative e ricreative forniti li hanno aiutati a distrarsi durante le giornate di tensione.
Il tempo a disposizione è stato utilizzato anche per tagliarsi i capelli, giocare ai giochi tradizionali e passare dei momenti di dialogo, oltre a improvvisare dei balletti!

La situazione presso l’orfanotrofio FED

All’interno del centro FED si sono vissuti attimi di vera paura quando un ordigno esplosivo (forse una granata o un pezzo di granata) ha colpito il tetto. Fortunatamente le misure di prevenzione hanno funzionato e al primo piano, in quel momento, non c’era nessuno: tutti i bambini, infatti, hanno passato il tempo degli scontri al pianterreno. L’assistente sociale è rimasto scosso quando ha visto gli effetti che la bomba ha avuto sul tetto, ma la cosa più importante è stata la rassicurazione che tutti stessero bene e nessun bambino fosse rimasto ferito.
Lentamente si sta cercando di tornare alla normalità, anche se non aiuta la posizione del centro FED vicino all’aeroporto, uno dei luoghi principali di scontro e dove hanno trovato rifugio molti militari congolesi e caschi blu delle nazioni unite. Ciò ha inizialmente costretto il FED a imporsi il razionamento del cibo, per la paura di dover passare lunghi periodi di tempo senza poter uscire e senza che qualcuno potesse entrare dall’esterno.
Per alcuni giorni, i responsabili hanno deciso di preparare il porridge per la mattina e mangiare una volta al giorno. Fortunatamente, dopo una decina di giorni, le possibilità di muoversi sono aumentate e l’equipe di progetto ha potuto esplorare cosa offre il mercato, così da organizzare gli acquisti degli alimenti il prima possibile. [nella foto in apertura, il tetto dell’orfanotrofio FED danneggiato dall’esplosione]

Il tuo aiuto per i bambini in Repubblica Democratica del Congo

Dopo anni di guerra e mesi di disordini sempre più intensi, negli ultimi giorni la situazione a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, è degenerata, provocando una crisi umanitaria.
ribelli del gruppo M23 hanno dichiarato di aver preso il controllo della città, dove si trovano gli orfanotrofi FED e Sodas con i quali collabora Amici dei Bambini.
Bambine e bambini accolti negli orfanotrofi sono bloccati all’interno delle strutture, insieme a parte del personale.
La situazione è allarmante e le evoluzioni sono costanti.
Ora più che mai
, i bambini di Goma hanno bisogno di tutti noi.