Riapertura delle scuole. Meno 12 giorni. Gli ortopedici: con i nuovi banchi rischio scoliosi

Medici e studiosi scrivono una lettera: “Stupiti per il gravissimo errore”. Che non fa neppure risparmiare

I nuovi banchi anti-contagio da Coronavirus? Fanno male alla schiena. A denunciare l’errore in vista della riapertura delle scuole sono i medici ortopedici e gli studiosi di egonomia medica, che si sono detti “stupiti per il gravissimo errore” del Governo e hanno messo nero su bianco, con una lettera, la loro protesta. Una protesta che deve essere ascoltata perché arriva da medici esperti nel campo. Tanto che il primo firmatario risulta il presidente della Società Italiana di Medicina riabilitativa, rigenerativa, interventistica e multidisciplinare, Raoul Saggini, tra le altre cose docente ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all’Università Gabriele D’Annunzio e in passato coordinatore di un gruppo tecnico di approfondimento sulla classificazione delle disfunzioni posturali per il Ministero della Salute.

Riapertura delle scuole: anche i vecchi banchi non erano un toccasana. Ma…

A dire il vero, che anche i vecchi banchi scolastici non fossero un toccasana per la schiena degli studenti e non garantissero una corretta postura era cosa già nota e segnalata da diversi studi scientifici dagli anni ’80. A maggior ragione, con la necessità di sostituire i vecchi banchi per la pandemia, l’acquisto in tutta fretta dei nuovi modelli, che non risolvono le problematiche per la schiena e i muscoli dei ragazzi e dei bambini favorendo anzi il rischio di scoliosi, è stata un’occasione clamorosamente perduta. “Così come nei vecchi banchi – spiega un articolo pubblicato dal quotidiano Il Messaggeroanche i nuovi, rimarcano insomma gli esperti, presentano gli stessi errori. A cominciare dallo schienale della seduta, che è posto a livello dorsale, e così la colonna lombare, non avendo il minimo supporto, si raddrizza. Il materiale scelto, poi, ossia il legno o la plastica dura, a contatto con i glutei, provocano l’infiammazione della struttura miofasciale e nervosa”.

“Gli amministratori statali – hanno scritto i medici nella loro lettera – sono soliti acquistare arredi più grandi in quanto nel grande sta il piccolo mentre nel piccolo non sta il grande”. Una questione di risparmio? Non secondo gli esperti. “Fra la scelta che è stata fatta e quella che sarebbe stato necessario fare in relazione agli studi scientifici per preservare la salute anatomica degli studenti non ci sarebbe stata nessuna differenza di costo”, hanno rimarcato.