Riccardi: ora più che mai è necessario creare nuove reti di protezione per i soggetti più deboli

Così il Ministro per la Cooperazione e l’Integrazione nel suo messaggio inaugurale ai partecipanti.

“Cari amici a convegno,

mi rivolgo con grande simpatia a tutti voi, Amici dei Bambini, che vi riunite per guardare con intelligenza e umanità ai temi del diritto alla vita, della cultura, della tutela della maternità e dell’infanzia. So che siete molto attivi su frontiere ed importanti e per questo molto volentieri voglio manifestarvi la mia vicinanza e il mio interesse per il lavoro che portate avanti. Voi costituite una rete a protezione di soggetti deboli come i nascituri, le gestanti e le madri in difficoltà. E la vostra rete impedisce a tanti di precipitare nel vuoto.

All’interno della crisi economica sono convinto ci sia un’altra crisi: sociologica, antropologica, che viene da più lontano. La crisi è del tessuto sociale del Paese, di quella trama connettiva che si è consumata, talvolta lacerata, negli ultimi decenni. Le reti associative che avevano fatto tanta parte della nostra storia, si sono dissolte, o si sono ritratte. Ma penso anche alle reti di più lunga durata della società italiana, come la famiglia, l’universo familiare è spesso anch’esso una rete in crisi, sotto pressione, che si spezzetta in centinaia di migliaia di ambiti mononucleari. E allora, in quadro in cui le istanze collettive familiari, solidali, sembrano appannarsi o scomparire, ci si ritrova in una condizione atomizzata, spaesata, infragilita. Da soli siamo tutti più deboli.

In un contesto di debolezza, fragilità – economica ma non solo – la vostra presenza, la vostra collaborazione con le istituzioni – penso in particolare a quella con il Dipartimento per le Politiche della Famiglia – il vostro contributo, insomma, sono un ordito positivo che tesse una trama alternativa, conquistando spazi si attenzione e di snsibilità, allargando i cuori e le menti. Ne abbiamo tutti bisogno.

Sul delicato fronte della tutela della maternità e della vita nascente siamo vicini, allora, guardiamo insieme al futuro, e operiamo affinché quelle energie i inclusione e di solidarietà, che sono presenti, e largamente, nella società italiana, possano emergere e cambiare in meglio il comune sentire. Il benessere, la dignità il riscatto di ognuno di noi sono strettamente legati a quelli dei soggetti più deboli e meno garantiti, chiunque essi siano.

Auguro pertanto a lei, Presidente Griffini,  e a tutti i partecipanti al Convegno un proficuo lavoro e rivolgo a tutti un cordiale saluto”.

Prof. Andrea Riccardi