Ricordando Berlusconi: 2008-2011, gli anni migliori dell’Adozione Internazionale

Con la morte di Silvio Berlusconi se ne va un uomo che ha segnato la storia politica italiana, anche sul versante delle adozioni internazionali. Fu sotto il suo governo che l’Italia raggiunse il record di 4.130 adozioni realizzate in un anno

Silvio Berlusconi, morto lunedì 12 giugno all’età di 86 anni, è stato l’uomo che più ha segnato gli ultimi decenni della politica italiana. In queste ore, giustamente, ricordi e analisi relative al suo operato si possono leggere su qualsiasi media, italiano e non; pochissimi, però, o forse proprio nessuno, ricordano il ruolo che Silvio Berlusconi ebbe nei confronti del tema dell’Adozione Internazionale.
Un tema rispetto al quale intervenne più volte, fin dalla sua celeberrima “discesa in campo”.
Non molti rammentano, per esempio, che tra i famosi manifesti con i quali Berlusconi condusse la sua vincente campagna elettorale nel 2001, oltre all’ormai storico “Meno tasse per tutti”, c’era anche quello che recitava: “Adozioni più semplici”.

Il record di Adozioni nel 2010, durante il Governo Berlusconi IV

L’apporto di Berlusconi alle Adozioni non fu solamente comunicativo, ma anche concreto: al suo governo, infatti, si deve la decisione, del 2011, di introdurre la cosiddette “istanze di rimborso” per supportare le coppie nel costoso iter adottivo.
Fu durante il periodo del suo quarto governo (2008 – 2011) che le adozioni internazionali raggiunsero il loro apice, toccando nell’anno 2010 il record di 4.130 adozioni; un numero secondo solo, in termini assoluti, a quello degli Stati Uniti, che venivano però surclassati dall’Italia nel confronto del il tasso di adozioni internazionali ogni 100.000 abitanti: 6,9 per l’Italia contro il 3,8 dell’America!.
Un successo dovuto alla politica di grande sostegno nei confronti della Commissione Adozioni Internazionali, guidata all’epoca dal Senatore Carlo Giovanardi, cui furono messe a disposizione risorse importanti per realizzare una vera politica estera di adozioni, con frequentissime missioni all’estero e importanti e imponenti accoglienze di delegazioni estere nel nostro Paese, con il risultato di sottoscrivere numerosi accordi bilaterali con i Paesi d’origine dei minori adottabili, purtroppo in seguito non più rinnovati.
Questa attenzione verso le adozioni terminò repentinamente nel 2011 con il cambio di governo, tanto da vedersi fermare i rimborsi, come denunciò, nel 2017, un articolo di Avvenire riportato anche su AiBi News.

Berlusconi: “Le adozioni internazionali sono un grande atto d’amore”

Non è un caso che durante la campagna elettorale del 2018, Berlusconi tornò sul tema delle adozioni dedicandovi una lunga intervista pubblicata sul sito di Ai.Bi. in cui sosteneva la necessità di garantirne la gratuità.
Questo uno dei passaggi più significativi:
“Le adozioni internazionali sono un atto d’amore ma anche di attenzione verso i più deboli, un gesto che proprio per la sua gratuità diventa testimonianza dei valori più alti. La politica ha il dovere di favorirle in ogni modo. È un dovere verso i bambini, che non hanno potere di voto e che pure esistono, che sono dall’altra parte del mondo e che aspettano di trovare quello a cui ogni essere umano ha diritto, il calore e l’affetto di una famiglia. È però un dovere anche verso quelle potenziali madri e padri che credono profondamente nella famiglia come bene prezioso per la nostra società”.