BAMBINIxLAPACE. La “rieducazione russa” dei giovani ucraini

Dai territori occupati sono stati deportati forzatamente quasi 20mila minori. Ma anche chi resta è sottoposto a un’educazione che mira a cancellare le radici e i legami e trasformare i giovani ucraini in “nuovi russi”

Ai.Bi. lo ripete da sempre: in ogni emergenza, le prime vittime sono i più indifesi, ovvero i bambini!
Lo conferma una volta di più la guerra in Ucraina, che vede proprio i minori utilizzati quasi come “un’arma” dai Russi. Perché ai bambini appartiene il futuro e, se è così, è da loro che bisogna cominciare per inculcare i principi della “nuova Ucraina”.
Lo ha raccontato in un documentato reportage la rivista Review, partita da un’intervista rilasciata dalla commissaria presidenziale della Russia per i Diritti dei minori, Mria Lvova-Belova, al conduttore televisivo e blogger russo Vyacheslav Manuchanov. Lvova-Belova ha adottato un ragazzo di Mariupol, conosciuto “nei sotterranei” della città, dove andava “a prendere i bambini che si trovavano sotto i bombardamenti”. Arrivato in Russia, Filip continuava a “perturbare il clima familiare” – ha raccontato al donna – ascoltando canzoni ucraine e chiedendo di essere rimandato a casa. Da quel momento è “cominciata la rieducazione russa” che, secondo quanto raccontato, ha portato dei “cambiamenti nella coscienza di Filip”.

Una rieducazione collettiva

Ma questo non è che un esempio di una situazione che coinvolge, secondo i dati di Bring Kids Back, almeno 19.546 bambini, deporati illegalmente in Russia dall’inizio della guerra.
Proprio perché i bambini sono gli adulti del futuro, la Russia si impegna nella loro rieducazione e fin dall’asilo, nei territori occupati, insegna loro che l’Ucraina è un Paese che non esiste.
Le autorità, spesso autoproclamatesi tali, delle città occupate hanno annunciato controlli più stringenti sulle famiglie che non mandano i figli a scuola ma li fanno ancora studiare online in scuole ucraine; in caso le famiglie “non rinsaviscano” verrà tolta loro la potestà genitoriale.
La portata di questi cambiamenti è enorme, se si considera che nei territori ucraini al momento occupati dai russi ci sono circa 600mila minori in età scolare.

Organizzazioni giovanili per insegnare i valori russi

Qualcuno, più grande, prova a resistere, come Marta, che frequenta le superiori in una scuola di Donetsk e ha raccontato al magazine i cambiamenti che ha visto avvenire sotto i suoi occhi: foto di Putin apparse nei corridoi delle scuole; l’insegnamento dell’inno della Russia; l’importazione di un sistema educativo completamente sincronizzato con quello russo; la nascita di alcune organizzazioni giovanili come “il movimento dei primi” il cui scopo è “la formazione di una visione del mondo basata sui tradizionali valori spirituali e morali russi”. Marta racconta che tanti bambini glorificano la Russia solo per ottenere “punti aggiuntivi”, ma tanti altri finiscono per crederci.
Questo movimento, poi, interagisce con l’organizzazione militare giovanile patriottica la “Giovane Armata” che ha già formato sul territorio della Crimea circa 6.500 “giovani soldati”.

Giovani ucraini che giocano alla guerra

Anche i giochi non vengono risparmiati: uno dei principali è il gioco “Zarnitsa 2.0”, competizione che simula un combattimento. A ogni giocatore viene assegnato un ruolo e, in questo modo, è come se si insegnasse ai bambini a fare i soldati. Un modo per coinvolgere i più piccoli nella guerra fin da subito.
In più ci sono i centri estivi, veri e propri “campi” di 2-3 settimane durante i quali viene insegnata l’arte militare e, soprattutto, l’ideologia russa.
Review riporta che secondo i dati del Centro regionale per i diritti umani, i bambini dei territori occupati sono dislocati in 164 di questi campi. Rispetto al 2023, questa rete è cresciuta del 70 per cento”.
Ancor più diffusi sono i viaggi nei territori russi, utili a “strappare i bambini dalla famiglia e dall’ambiente familiare ucraino”. Esistono diversi programmi pensati per portare bambini e giovani in Russia per dei viaggi o per occasioni particolari, come le “olimpiadi scolastiche” e, poi, offrire loro di continuare gli studi nelle università e le scuole sul territorio.
In tutto questo, i bambini sono trattati quasi come un “prodotto”, da curare nel presente perché “ottimo investimento” per il futuro di una nazione. E poco importa se in questo perenne indottrinamento i più piccoli si sentano persi, senza fiducia nel mondo e nel futuro.
Ancora una volta: i bambini sono le prime e più indifese vittime di ogni emergenza.

La speranza dei bambini dell’Ucraina è appesa a un filo

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono passati oltre 3 anni. In questo tempo oltre 600 bambini sono morti e oltre 2.000 sono stati feriti. Anche la speranza rischia di morire.
Ai.Bi. Amici dei Bambini con il progetto BAMBINIxLAPACE ogni giorno porta ai minori e le loro famiglie aiuto concreto, supporto psicologico e attimi di vita “normale”, in un tempo che normale non è.
Ecco perché oggi più che mai c’è bisogno del tuo aiuto: per non far spezzare il filo della speranza. EMERGENZA UCRAINA