Riforma del Terzo Settore. Vincenzo Curatola (Forum SaD): “Il Sostegno a Distanza non è una mera raccolta fondi, ma una vera forma di cooperazione internazionale”

L’intervista del presidente della rete di 132 associazioni intervistato da Radio In Famiglia sulla necessità che le future linee guida  per le donazioni considerino le peculiarità del Sostegno a Distanza

Le linee guida per la raccolta fondi, nell’ambito della riforma del Terzo Settore, debbono considerare come una realtà a sé stante il Sostegno a Distanza. Che, peraltro, ha già delle proprie linee guida. Tale posizione è stata sostenuta, nell’ambito del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, dal presidente del ForumSaD, Vincenzo Curatola. Il Forum SaD, fondato nel 1999, ha da poco celebrato la sua ventesima assemblea annuale, raccoglie 132 associazioni in rappresentanza di 18 regioni italiane. Il Sostegno a Distanza è una realtà che coinvolge, in Italia, circa 1,5 milioni di donatori per un totale di 500 milioni di euro.

Il presidente Curatola ha ribadito la sua posizione in un’intervista con Radio In Famiglia: “Il professor Zamagni dice che il Sostegno a Distanza è la vera forma di cooperazione perché cooperare vuol dire ‘operare insieme’. Il Ministero degli Esteri parlava di donazioni ai Paesi in via di sviluppo, ma non era collaborazione. Cooperare vuol dire partire insieme dall’inizio e valutare e condividere quelli che sono i bisogni di una persona e la crescita dell’altro. Con il Sostegno a Distanza non cresce solo la persona sostenuta ma anche chi sostiene: le famiglie e i cittadini italiani che entrano a conoscenza di situazioni mondiali che riguardano però l’umanità intera e con lo scambio interculturale hanno l’opportunità di crescere come persone”.

Riforma del Terzo Settore e Sostegno a Distanza: il tema delle linee guida

“Le linee guida del Sostegno a Distanza – ha spiegato ancora Curatola – realizzate a suo tempo grazie a un contributo dello stesso professor Zamagni, che prese a cuore il valore del Sostegno a Distanza, istituendo un comitato scientifico che con un lavoro di due anni realizzò questo strumento, anche per dare certezza ai cittadini che fanno scelte solidali di poterlo fare tranquillamente, riscontrando una trasparenza nelle attività delle associazioni aderenti a quelle linee guida e la volontà di andare in fondo al progetto sostenuto, anche nel caso in cui il donatore, per qualsiasi motivo, possa essere costretto ad abbandonare il proprio sostegno”.

“Nel Consiglio Nazionale del Terzo Settore – ha aggiunto il presidente del Forum SaD – stiamo mettendo i tasselli per la riforma che già da qualche anno ha iniziato il suo percorso. Si stava parlando delle linee guida per la raccolta fondi, che riguarda però qualsiasi erogazione in denaro da parte dei cittadini per qualsiasi causa. Se non riusciamo a inserire la peculiarità del Sostegno a Distanza in queste linee guida, peculiarità che sono i valori già espressi, si rischia di perdere il senso del patrimonio di esperienze realizzato nell’ultimo quarantennio in Italia. I cittadini che donano per il Sostegno a Distanza creano una relazione che durerà nel tempo, che non si esaurisce, magari, nell’SMS solidale, oltre a dar vita alla soddisfazione di vedere che, nella vita, ce la si fa insieme: quando il bambino che sosteniamo diventa, magari, docente universitario, è un’emozione che nel burocratese non può trasparire, ma deve essere considerato, altrimenti diamo spazio a un Sostegno a Distanza che può essere davvero qualsiasi cosa”.

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