Roma, 27 gennaio. “Adozioni e unioni civili: contraddizioni e paradossi di una disciplina ignorata”: politica e società civile a confronto

sala nassiriyaSiamo di fronte a un “increscioso capovolgimento culturale e antropologico” in cui le adozioni gay sono considerate nell’interesse del bambino. Ignorando quindi che non sussiste alcun diritto di due persone dello stesso sesso a essere genitori, mentre è “inderogabilmente e normativamente sancito il diritto del minore ad avere una mamma e un papà”. Queste le motivazioni principali che hanno spinto il senatore Aldo Di Biagio di Area Popolare e Alessandro Pagano del Nuovo Centrodestra a organizzare per mercoledì 27 gennaio la conferenza stampa “Adozioni e unioni civili: contraddizioni e paradossi di una disciplina ignorata”. L’incontro si svolgerà nella sala Nassiriya del Senato della Repubblica, con inizio alle ore 13. All’evento romano interverranno come relatori Filippo Vari, vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino; Paolo Maria Floris, rappresentante del comitato “Difendiamo i nostri figli”; Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini.

L’iniziativa dei due parlamentari nasce dall’esigenza avvertita di contrastare l’eccessiva semplificazione mediatica in atto che tende a “veicolare l’atteggiamento di contrarietà alla stepchild adoption esclusivamente come un approccio ‘medioevale’”. L’affermazione che Di Biagio e Pagano definiscono “nazional-popolare” secondo cui “piuttosto che lasciare i bambini negli orfanotrofi è meglio che siano gli omosessuali ad adottare” è un’evidente dimostrazione di come la materia dell’adozione sia “ignorata, bistrattata e strumentalizzata” e come “ridotti siano gli strumenti di informazione a disposizione” della società civile.

L’obiettivo della conferenza stampa è quindi duplice: superare la disinformazione sul tema e fare luce su quello che appare come un “palese ossimoro” tra l’attuale disciplina dell’adozione e l’affido e la “proposizione di una fantasiosa fattispecie di genitorialità adottiva che – secondo Di Biagio e Pagano – si configura come un’incursione normativa incongruente e disarmonica”. Il riferimento è al disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili e, in particolare, al suo articolo 5 che introduce la stepchild adoption, ovvero la possibilità di adottare il figlio del proprio partner. E ciò in evidente contrasto con la Costituzione. Il nostro ordinamento – ricordano infatti gli organizzatori della conferenza stampa – riconosce il diritto del minore ad avere una famiglia e non contempla quello all’adozione da parte dell’adulto. Il ddl Cirinnà introduce, invece, nei fatti questo diritto, “rivoluzionando in maniera pericolosa il diritto del minore” e “compromettendo il concetto di famiglia” sancito dagli articoli 29 e 30 della Costituzione. Un “cavallo di Troia”, quindi, nato per legittimare altre forme di genitorialità “come quelle derivanti da pratiche abominevoli sotto il profilo etico e giuridico quale quella dell’utero in affitto”, oggetto di un vero e proprio business a cui molti italiani ricorrono in altri Paesi.

Chi oggi insiste tanto per introdurre la stepchild adoption in virtù di un presunto diritto del minore, perché non ha mai fatto una battaglia per riformare la rovinosa disciplina delle adozioni per le coppie etero? “Dove sono stati costoro – si chiedono Di Biagio e Pagano – negli ultimi due anni di totale latitanza della Commissione per le Adozioni Internazionali e di totale abbandono di centinaia di famiglie adottive e degli enti operanti nel settore?” Il legame tra ddl Cirinnà e adozioni è quindi molto stretto ed è su questo che saranno incentrati gli interventi di Vari, Floris e Griffini. Mentre il fantasioso “diritto all’adozione” ha i suoi paladini pronti a “stracciarsi le vesti” per la stepchild adoption, infatti, Di Biagio e Pagano ricordano che ci sono ancora migliaia di bambini abbandonati in attesa di accoglienza e altrettante famiglie che, pur chiedendo di adottare, sono messe a dura prova dal sistema. E questo a causa di “palesi mancanze del nostro Paese, lacune normative e burocrazia farraginosa”: le principali piaghe da estirpare dal terreno da troppo tempo incolto dell’adozione.