Roma. Appello di un padre adottivo al Garante per l’infanzia: “Occorre promuovere l’adozione sul territorio per spingere le famiglie all’accoglienza”.

accoglienza“L’adozione è una cosa meravigliosa, è un’infertilità feconda, un parto al pari di quello ‘biologico’ ”. Con queste parole Tommi Di Bari, autore di Striscia la Notizia e padre adottivo, è intervenuto in occasione della presentazione della monografia del Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Calabria, Marilina Intrieri,  che si è svolta il 24 febbraio a Roma nella Sala caduti di Nassirjia del Senato.

Un appello appassionato quello di Di Bari, che viene da chi ha vissuto in prima persona la meravigliosa esperienza dell’adozione, grazie alla quale ha incontrato Ai.Bi. con cui presenterà il suo prossimo libro nell’ambito della rassegna culturale “pane e olio”. La sua testimonianza si trasforma in un vero e proprio  appello quando chiede al Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Calabria, Marilina Intrieri,   di fare più promozione territoriale sul tema dell’adozione, per costruire una ‘narrativa’ che faccia capire alle coppie la naturalità di questo atto d’amore, “perché  l’adozione non è un’alternativa – precisa – alla genitorialità biologica. I nostri corridoi d’ospedale sono stati le attese per i documenti, il nostro cordone ombelicale, il nostro sangue, la nostra sofferenza, sono stati i dubbi, le scelte, la speranza”.

Sul tema più ampio della protezione dei diritti dei minori si è soffermata, infine, l’onorevole Michela Brambilla, Presidente per la Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, che dopo un elenco, purtroppo lungo, di carenze, dalla crescita della povertà minorile al taglio di risorse, dalla dispersione scolastica all’accoglienza mancata dei minori stranieri non accompagnati, sottolinea come “ci voglia una politica organica e verificabile, ma non a parole, bensì nei fatti”. Nel caso dell’Italia nello specifico evidenzia come le leggi e le strutture ci siano, “il problema è rendere effettiva la tutela”. “I minori non manifestano in piazza, non hanno i sindacati, e spesso chi protesta per loro lo fa troppo piano…”.  Per l’onorevole Brambilla “ci vuole una prospettiva comparativa formata dalla pluralità di tutti i soggetti coinvolti, che hanno già gli strumenti e devono renderli effettivi”.