Ruslan Adriano Cristofori. “Non devi essere pronto per fare il genitore adottivo: e’ un istinto naturale”

ruslan-convegnoNon bisogna essere pronti per l’adozione. Non devi essere pronto per fare il genitore: è un istinto naturale. Devi essere semplicemente pronto ad amare quel bambino, biologico o adottivo che sia. Solo così lui sarà e si sentirà un fortunato”.  E fortunato lui sa di esserlo, ne ha piena consapevolezza con una maturità ed un’educazione eccezionale per la sua età. Lui, Ruslan Adriano Cristofori, medaglia d’argento ai Giochi europei di Baku nei tuffi, figlio adottivo è il nuovo testimonial di Ai.Bi. e in quanto tale ha raccontato la sua storia personale al convegno internazionale “Adozione Internazionale in cerca di futuro”, che si è concluso ieri (27 agosto) a Gabicce Mare.

Ruslan è stato adottato 14 anni fa: è stato portato via dall’orfanotrofio in Ucraina e accolto in una casa con una mamma e un papà dove è stato amato e accudito. A differenza di tanti altri bambini dello stesso istituto, lui ha avuto il “privilegio” di diventare figlio: un ‘passaggio’ senza cui probabilmente non sarebbe oggi sui trampolini di tutto il mondo. Ne è tanto consapevole, pur così giovane, da voler essere testimone attivo della bellezza dell’accoglienza.

Ama ripetere che “la fortuna che io ho avuto si chiama ‘famiglia’– ha raccontato alle famiglie adottive presenti al Convegno – . Per quanto, infatti, non abbia brutti ricordi dell’istituto in Ucraina dove ho vissuto i primi anni della mia vita, l’emozione più forte e indelebile nel mio cuore rimarrà sempre il ricordo della prima volta che ho visto i miei genitori adottivi. La mia famiglia italiana: quella che si sarebbe presa cura di me, che mi avrebbe amato costantemente da quel giorno in poi. Senza tradirmi mai. Quella stessa che io avrei amato in uno scambio continuo di affetti”.

Ruslan si trasferisce così in Spagna, per motivi di lavoro dei genitori, con la sua mamma, papà e sorella (anche lei adottata) e “lì è iniziata la mia nuova seconda vita – ha raccontato -: la vita ‘normale’ di un bambino ‘fortunato’” .

Un bambino che diventa figlio : acquisendo così il ‘diritto’ ad avere una rete di protezione, dei punti di riferimento grazie ai quali crescere serenamente e diventare quell’adulto maturo e responsabile che è oggi. Un campione, medaglia d’argento di tuffi, ma anche futuro membro dell’esercito italiano.

Perché Ruslan si sente italiano fino in fondo e in quanto tale “desidero rendere omaggio al Paese che mi ha accolto tanti anni fa, facendo del mio meglio, nell’esercito come nello sport (per il quale sogna le olimpiadi ndr)

Tante occasioni rese possibili proprio da quel gesto di estrema generosità che i suoi genitori hanno fatto, accogliendo Ruslan in casa togliendolo, così, da un destino meno roseo in Ucraina. Probabilmente sarebbe rimasto in istituto fino ai 18 anni, o passato da un orfanotrofio al’altro.

L’adozione è una cosa naturale – ha precisato Ruslan – come o a volte meglio di una gravidanza ‘biologica’. E’ un percorso lungo ma è il più bello che si possa fare: è il modo più naturale per salvare un bambino come me

Un Ruslan che si è, dunque, svestito dei panni di campione di tuffi per parlare da ragazzo adottato ai tanti bambini adottati, ai rappresentanti istituzionali, enti, associazioni e politici internazionali presenti al Convegno, con un unico scopo: essere la dimostrazione vivente di quanto l’adozione sia salvezzaE questo ragazzo, con la faccia pulita e gli occhi color del cielo ne è la conferma vivente.

Perché Ruslan, l’atleta calmo e posato che è ora, non ha perso un secondo a struggersi sulle ragioni del suo abbandono da parte dei genitori biologici, troppo impegnato com’era a vivere la sua favola fatta di realtà e concretezza. Poi con il supporto di mamma e papà, ha saputo trasformare la fortuna in talento, l’energia in disciplina.

Ma intanto la visibilità guadagnata sul podio di Baku la spende tutta per lanciare un appello: “La gente ha paura di adottare – ha concluso dimostrando una maturità eccezionale per la sua età -, ma alla fine l’adozione è una cosa semplice e naturale. E’ uno scambio di affetto: tra due genitori che vogliono donare amore a un figlio, e un bambino che desidera solo avere una mamma e un papà. Adottate, perché è bellissimo!”.