Russia: 69mila nuovi minori abbandonati nel 2013

russiaLa Russia si avvia sulla lunga strada della de-istituzionalizzazione dei minori abbandonati. Nelle giornate del 17 e 18 marzo, si è tenuta a Mosca una conferenza internazionale nell’ambito della quale è stato promosso un confronto tra l’esperienza russa e quelle dei Paesi occidentali. Nel corso della 2 giorni di discussione, inoltre, il funzionario del Ministero dell’Istruzione e della Scienza Irina Romanova ha diffuso i dati sulla situazione dei minori fuori famiglia nella Federazione Russa. Solo nel corso del 2013, sono stati registrati ben 68.800 nuovi “orfani”, allontanati da 40mila genitori a cui è stata revocata la potestà genitoriale.

Relativamente a quei quasi 70mila bambini abbandonati, si tratta per la quasi totalità dei cosiddetti “orfani sociali”: minori i cui genitori sono vivi, ma ritenuti non in grado di prendersi cura dei propri figli, che vengono quindi destinati a forme di assistenza alternative, rappresentante principalmente dagli istituti.

Ora però il governo di Mosca punta anche verso soluzioni diverse dei gravi problemi connessi all’abbandono, seguendo la scia dei Paesi occidentali, dove il processo di de-istituzionalizzazione è iniziato già molti anni fa. Nel resto d’Europa e negli Stati Uniti, infatti, l’intero sistema sociale di protezione dell’infanzia è stato completamente modificato.

La regione di Mosca ha sviluppato e applicato per prima, all’interno della Federazione, una forma di patronato sociale per i bambini provenienti da famiglie disagiate, convertendo un vecchio orfanotrofio in un centro polifunzionale per l’educazione dei minori.

Alla conferenza di metà marzo, oltre agli esperti nazionali, sono intervenuti quelli provenienti da Usa, Regno Unito, Francia, ma anche Bulgaria, Bielorussia, Ucraina.

Nella maggior parte di questi Paesi, la parola “orfano” è sparita anche dai documenti ufficiali. Al suo posto vengono adottati termini quali “bambini accuditi dalle autorità locali” o semplicemente “bambini accuditi”. Una definizione che comprende tutte quelle categorie di minori la cui cura è affidata allo Stato o alla società, compresi quelli con disabilità, o con un passato di abusi e violenze o ancora i rifugiati provenienti da altri Paesi. In tutte queste realtà, inoltre, il sistema di tutela dei minori comporta anche, per legge, il sostegno alle famiglie di origine e prevede come obiettivo a cui tendere il ricongiungimento familiare. Nel Regno Unito, per esempio, circa l’85% dei minori dati in affidamento temporaneo rientrano nella loro famiglia biologica.

Sulla base di queste esperienze, ora anche la Russia inizia a guardare a forme di accoglienza diverse da quella degli obsoleti istituti. Il futuro dei bambini abbandonati anche in Russia dovrebbe presto prevedere soluzioni come l’affidamento familiare, l’adozione o, in alternativa, le case famiglia.