Salerno: ritrovarsi in Italia dopo essersi lasciati in istituto

20 ottobre 2013Si è svolto domenica 20 ottobre, ospiti della Rari Nantes Nuoto Salerno, presso la struttura sportiva Arbostella, il consueto incontro di inizio anno scolastico di famiglie e coppie in attesa di Ai.Bi..

E’ per noi un onore, oltre che un piacere, aiutare l’associazione Ai.Bi. a dare una voce ai più deboli e sostenere le loro attività–  ha detto il presidente della Rari Nantes, Enrico Gallozzied è stato molto bello vedere la struttura piena di tanti bambini provenienti da tutti i continenti”.

I numeri hanno superato le attese: 150 i presenti di cui 106 adulti e 44 bambini adottati in Repubblica Democratica del Congo, Colombia, Bulgaria, Russia, Cile, Cina.

“Questi incontri stanno diventando sempre più accoglienti proprio nello spirito dell’associazione, ospitando non solo famiglie e coppie di Ai.Bi., ma anche coloro che hanno intrapreso, o concluso, l’iter adottivo con altri enti e che sentono necessità di fare rete con altre famiglie, o coppie che vogliono avvicinarsi a questa idea e ritengono questo momento “esperienziale” adatto a incamminarli sulla giusta via – ha commentato la responsabile regionale dell’associazione, Antonella Spadaforanon sono mancate inoltre famiglie affidatarie e sostenitori senza distanza della Campania”.

biscottiTra i momenti più significativi, prima del pranzo solidale preparato da tutte le famiglie presenti, il racconto di un ragazzo ormai maggiorenne, adottato quando aveva appena 5 anni in Brasile.

Ricche di significato anche le esperienze di 5 coppie appena rientrate dal loro viaggio adottivo, segnato dalla gioia di abbracciare finalmente i loro figli, ma anche dalla tristezza, che lascia un segno indelebile, di lasciare altri (troppi) bambini negli istituti.

Nel pomeriggio, i due momenti più intensi: la testimonianza di una ragazza di 32 anni, adottata nel lontano 1985, che ha voluto dare forza e speranza alle tante coppie in attesa, e che, con la naturalezza di chi ormai ha consapevolezza del suo percorso, ha parlato dei suoi rapporti con gli altri fratelli adottati da altre famiglie, di come il suo desiderio più grande ora sia crearsi una sua famiglia e adottare a sua volta, per togliere un bambino dall’istituto, e di come, in cuor suo, non possa non ringraziare la donna che l’ha messa al mondo donandole il bene più prezioso, la vita.

Molto commovente anche il racconto fatto da una famiglia sostenitrice a distanza con Ai.Bi., che aveva al suo fianco la ragazza sostenuta per tanti anni in un paese dell’Est Europa. Oggi quella ragazza è madre e moglie, e ha voluto dire loro un grazie speciale per tutto quello che hanno fatto per lei.

Altra testimonianza importante quella di una ragazza del gruppo AiBi Giovani di Salerno che ha raccontato la sua esperienza nel di lavoro promosso da Ai.Bi. quest’estate in Repubblica Democratica del Congo.

“Ho visto bimbi dondolarsi da soli per addormentarsi, perché non avevano chi li cullasse con amore, e altri bambini non lamentarsi della febbre, tanto nessuno sarebbe andato lì a occuparsene…è stata un’esperienza che mi ha riempito il cuore e mi ha fatto tornare diversa, con nuovi obiettivi e valori. La rifarei anche domani”.

L’incontro si è concluso con una preghiera per tutti i bambini abbandonati del mondo, affinchè trovino l’abbraccio di un papà e una mamma. “L’immagine più bella della nostra domenica dell’accoglienza? Due bambini dell’Est Europa che si sono ritrovati qui in Italia, adottati in due famiglie differenti, dopo essersi lasciati tre anni fa in istituto!”, racconta Luigi D’Antonio, coordinatore del movimento di famiglie della Campania. “Si sono subito riconosciuti e si sono messi a correre uno verso l’altro, gridando allegri: Ehi, ma sei proprio tu? Poi, si sono abbracciati stretti stretti”.