Scuola e Coronavirus. Quest’anno lezioni solo online. Ma computer e tablet ci sono?

Sarebbero mezzo milione in Italia gli studenti che non possono accedere ai corsi a causa della mancanza di mezzi informatici

La decisione, per la scuola, è stata presa. Quest’anno, segnato dall’emergenza Coronavirus, non ci saranno bocciature. Gli alunni, frequentando le lezioni online, saranno ammessi comunque alla classe successiva. Con un “ma” e un “però”. Il primo è relativo al fatto che chi si troverà in questa condizione dovrà recuperare e mettersi a studiare prima degli altri.

Si tratterà di una sorta di corso di recupero accelerato, prima dell’inizio effettivo del nuovo anno scolastico. Le promozioni, tuttavia, non saranno “gratis”: ogni alunno sarà comunque valutato e gli scolari dovranno comunque impegnarsi a seguire le lezioni con il metodo “distance learning”, da casa.

Una situazione particolare è quella che riguarda gli alunni che frequentano la terza media e che, quest’anno, non dovranno sottoporsi al rito degli esami per accedere alle scuole superiori. Dato che è improbabile che si entri in aula entro il 18 maggio, ogni ragazzo sarà valutato dal consiglio di classe di riferimento, anche sulla base di un elaborato che ciascuno sarà tenuto a produrre.

Scuola e Coronavirus: lezioni online ma non per tutti

Il “però”, invece, riguarda il mezzo milione di studenti (i numeri sono frutto di un’indagine del Ministero dell’Istruzione) che, da quando le scuole hanno chiuso, non ha più potuto seguire le lezioni a causa della mancanza di strumenti, vuoi perché proprio non posseduti oppure perché l’unico computer di casa serve ai genitori, per lavorare. Molte associazioni si stanno mobilitando per fare avere a queste famiglie dei computer e i tablet… Già ma gli altri? Una domanda che meriterebbe una risposta…

Scuola e Coronavirus: lezioni online e didattica informale

La chiusura prolungata delle scuole sta colpendo molti bambini e adolescenti che rischiano di rimanere isolati rispetto ai loro compagni di classe. Se non interveniamo immediatamente, anche in Italia, aumenterà il numero dei bambini in condizioni di povertà assoluta. Ai.Bi. Amici dei Bambini non si ferma e nelle comunità di Montereale e L’Aquila, già colpite dal terremoto, e nelle province della Campania con il più alto indice di abbandono scolastico, continua a garantire sostegno educativo informale a chi è più a rischio.

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