Scuole aperte o scuole chiuse? È scontro

Azzolina: “Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici”.

Oggi, come previsto dal governo, sono tornati in aula, seppure al 50%, gli alunni degli istituti superiori di alcune regioni italiane come Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta. Molti però sono stati i governatori che hanno deciso di rimandare il ritorno in classe di insegnanti e studenti. Una decisione presa molto probabilmente anche sulla scorta dei dati epidemiologici dell’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno visto un RT nazionale all’ 1.03.

E mentre continuano in tutta Italia le manifestazioni pro e contro la DAD, si infiamma il dibattito sulla correttezza o meno di ritardare l’apertura delle aule.

Io ho voluto la Dad a marzo scorso ma questa può essere utile per qualche settimana, oggi è evidente che non può più funzionare; a scuola nascono amicizie e amori, oggi i ragazzi sono arrabbiati e disorientati, c’è un black out della socialità. La scuola è un servizio pubblico essenziale, è un diritto costituzionale – commenta la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ai microfoni di Radio Rai 1, come riportato da Avvenire –  Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità. Sono molto preoccupata, oggi la Dad non può più funzionare, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”.

Zone gialle: “tutto aperto perché no la scuola?”

E sul perché nelle zone gialle e arancioni sia quasi tutto aperto tranne la scuola è tornata spesso il ministro dell’istruzione. Un’affermazione che sembrerebbe diretta proprio verso quelle regioni che hanno deciso per la linea della maggior cautela, procrastinando la riapertura, tra queste anche il Friuli Venezia Giulia, il cui presidente Massimiliano Fedriga non esita a fornire il suo punto di vista dalle pagine del Corriere della Sera: “Rivolgo un appello a Lucia Azzolina. Le chiedo di fare dichiarazioni adeguate alla serietà del ruolo che ricopre – commenta Fedriga – Non credo che un ministro possa essere un ultrà. Mi aspetterei come minimo che fosse consapevole del dramma che si vive nel Paese”.

E sulla dichiarazione del Ministro dell’Istruzione riportata sempre dal Corriere, che “i governatori avrebbero deciso di prorogare le chiusure prima ancora di vedere i risultati dei monitoraggi” Fedriga risponde: “Ma via… è stato l’Istituto Superiore di Sanità con l’Inail, non Fedriga, a far presente che il riaprire le scuole rischia, e qui cito testualmente, di ‘determinare un onda epidemica non contenibile’. La fotografia del momento non è bella, la cautela è fondamentale”.