Scuole elementari. Via i voti numerici, arriva il nuovo sistema di valutazione “politically correct”

L’ordinanza ministeriale prevede quattro livelli: da “in via di acquisizione” a “avanzato”

Come noto, dalla legge Gelmini del 2008, i voti, anche per le scuole elementari, erano espressi in numeri. Ora, tuttavia, si tornerà in un certo senso al passato: il decreto scuola approvato in estate prevede infatti il ritorno di valutazioni descrittive. Nelle ultime ore è arrivata l’attesa ordinanza ministeriale che ha definito quali saranno. Sia negli scrutini di metà anno che in quelli finali ci saranno quattro livelli di valutazione: si partirà dall’indicazione “in via di acquisizione” per terminare con “avanzato“. L’ordinanza, illustrata alle organizzazioni sindacali, dovrà ora ottenere il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per avere il via libera definitivo.

Scuole elementari: ecco come cambieranno i voti

Ecco, comunque, quali saranno le valutazioni: il livello “avanzato” sarà assegnato, come spiega un articolo de Il Sole 24 Ore online all’alunno che “porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità”; il livello “intermedio” sarà per lo studente che “porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo”; il livello “base” sarà indicato per l’alunno che “porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità“; il livello “in via di acquisizione” sarà assegnato allo studente che “porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente”.

“La valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà correlata agli obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (Pei), mentre la valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento terrà conto del Piano didattico personalizzato (Pdp)”. In definitiva, mentre il mondo della scuola è impegnato a discutere una possibile riapertura dei plessi con il prossimo DPCM del Governo Conte, il nuovo sistema di valutazione si configura come una novità sostanziale perché, a differenza del sistema descrittivo usato prima del 2008, sembra essere nettamente caratterizzato da un approccio più “politically correct“. Sarà un bene o un male? Questo solo il tempo potrà dirlo…