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Interrogazione alla Camera di E. Scagliusi (M5S): urge ridare fiducia al sistema delle adozioni internazionali, gravemente danneggiato da una gestione monocratica della CAI

L’On. Emanuele SCAGLIUSI (M5S) ha presentato oggi al Presidente del Consiglio dei ministri una nuova interrogazione sulla questione del mancato rimborso delle spese adottive dopo il 2011. L’interrogante, che già in passato aveva sottolineato l’inefficienza e l’assoluta «anarchia» negli ultimi 3 anni di gestione della Commissione per le Adozioni Internazionali, chiede al Governo “quali iniziative intenda mettere in atto per garantire i rimborsi per le famiglie che hanno completato l’iter adottivo negli anni successivi al 2011, al fine di ridare fiducia al sistema delle adozioni internazionali, gravemente danneggiato da una passata gestione monocratica”

Niente rimborsi alle famiglie adottive dopo il 2011: semplice “distrazione” politica! Ma le famiglie non ci stanno!

Un rimborso dopo sei anni è meglio di niente? Non la pensano così 14 mila famiglie italiane che non riceveranno un euro dei soldi spese per la loro adozione. Motivo? I rimborsi dello Stato sono tutt’altro che scontati anche se i fondi ci sono: circa 20 milioni di euro fermi da due anni per un mancato decreto. Una semplice distrazione direbbe una certa politica. Ma le famiglie, indignate, non ci stanno, lanciano una petizione “salva rimborsi” e chiedono un fondo di garanzia “salva bambini abbandonati”. Il Fatto Quotidiano ripercorre le vicende dell’ultima beffa nel tormentato settore delle adozioni internazionale.

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Famiglie adottive senza rimborsi e famiglie “bloccate” che chiedono un fondo di garanzia: è l’adozione ereditata dai 3 anni di piombo di Silvia Della Monica

Quando si dice che tutti i nodi vengono al pettine! Lo sa bene, Laera, la nuova vicepresidente alla guida della CAI che si appresta ad un’operazione di trasparenza in un mondo rimasto opaco per lunghi anni. Nero su bianco l’impasse rimborsi ereditato dalle gestioni precedenti e non tardano ad arrivare anche le rimostranze delle famiglie che hanno speso migliaia di euro senza finalizzare l’adozione e che, oggi, chiedono un fondo di garanzia. Un segnale importante per restituire fiducia a chi voglia adottare e segnare un nuovo corso per le adozioni internazionale.

Segue l’articolo de LINKIESTA.IT

Nuova Interrogazione alla Camera. Aldo Di Biagio (AP) “14.000 famiglie adottive attendono di sapere se avranno il rimborso delle spese, altre decine di migliaia se l’adozione internazionale avrà ancora un futuro “.

La seconda interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri sull’inesistenza di provvedimenti (DPCM) dal 2011 ad oggi sui rimborsi per le famiglie porta la firma del Senatore di Area Popolare, Aldo di Biagio. Lo scenario attuale di crisi delle adozioni internazionali, già compromesso da anni di complessità operativa in capo alla CAI e di disattenzione delle istituzioni verso minori e  famiglie, legittimerebbe  –fa notare Di Biagio – l’acuirsi di una sperequazione in termini di diritti tra genitori, infliggendo un ulteriore colpo alle adozioni in Italia, in una direzione ben distante dalla prospettiva di risollevamento inaugurata dalla nuova vice presidente Laera.

I rimborsi CAI entrano alla Camera. Interrogazione di Andrea Causin (FI-PDL) “I genitori che hanno adottato dopo il 2011 non possono essere discriminati”

Mentre la petizione lanciata dalle associazioni familiari ha superato le 5 mila firma, CAUSIN ( FI-PDL) deposita un’interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, chiedendo se intenda fare chiarezza sulla decisione assunta in merito ai rimborsi delle spese sostenute per le adozioni conclusesi negli anni successivi al 2011 e se intende intraprendere le opportune iniziative al fine di garantire che il Fondo per le adozioni internazionali possa mantenere la finalità di rimborsare le spese sostenute dai genitori adottivi per l’espletamento della procedura di adozione del minore straniero.

La voce di un padre adottivo: “Un Paese civile sostiene le Adozioni, le famiglie e i bambini: l’Italia non è un paese per famiglie adottive”

“Avrei voluto scrivere un lungo articolo su questa penosa faccenda dei Rimborsi per le adozioni internazionali. Avrei potuto raccontare di famiglie che hanno acceso un mutuo per sostenere le spese adottive e che contavano nei Rimborsi per rientrare almeno un po’. O di quelle coppie che …” inizia così il post di un papà adottivo, Fabio Selini. L’Italia “NON È UN PAESE PER FAMIGLIE ADOTTIVE” scrive papà Fabio, dal suo account FB, ma nonostante l’amara constatazione chiama a raccolta le famiglie “Facciamo casino, tutti insieme, urliamo. Noi famiglie Adottive esistiamo”.

Adozioni internazionali. La petizione lanciata dal CARE ha già raccolto 5mila adesioni. Caro Gentiloni, sblocchi subito i rimborsi!

Dopo la doccia fredda arrivata nei giorni scorsi dal ri-funzionante sito della Commissione per le adozioni internazionali si apre il caso “DPCM”. Dov’è finito il nuovo DPCM che destina ai rimborsi una parte delle risorse stanziate per le adozioni? Intanto la petizione lanciata dalle associazioni familiari del CARE a Gentiloni ha già raccolto 5mila firme. I soldi sono stati stanziati, se manca un decreto si faccia il decreto, e si faccia subito.

LaNotizia-Giornale.it. Burocrazia criminale e governi menefreghisti: così sono spariti 35 mln per i rimborsi alle coppie per adozione internazionale

Carmine Gazzanni, giornalista de La Notizia-Giornale.it affrontando il tema del blocco dei rimborsi Cai pone una domanda centrale “Dove sono finiti i 34,5 milioni di euro” che l’8 giugno la ministra Maria Elena Boschi rispondendo ad una interrogazione rassicura sull’esistenza di questi fondi. “Dove siano, resta un mistero – commenta la giornalista -. Resta però la ‘rassicurazione’ di Maria Elena Boschi”