BAMBINIxLAPACE. Trasformare la crisi in opportunità: la sfida di una madre rifugiata in Moldova dall’Ucraina in guerra

Grazie alle attività di Ai.Bi. in Moldova, supportata dal partner locale Demos, una donna in difficoltà scappata dalla guerra in Ucraina ha potuto immaginare di realizzare una nuova vita per sé e il suo bambino

Olena è una donna arrivata in Moldova insieme al suo piccolo di 5 anni poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. È una madre single, che cerca di assicurare al figlio tutto il necessario per una vita decente. Ogni giorno, per la giovane madre, è una sfida costante, a maggior ragione perché il suo bambino ha spesso problemi di salute che richiedono cure costanti.

Una lotta per la stabilità e il benessere della famiglia

Poco tempo dopo l’arrivo in Moldova, non volendo dipendere dagli aiuti umanitari, la donna ha trovato un lavoro presso una fabbrica situata a 80 km distanza dalla località in cui abitava: il lavoro era impegnativo, stancante, con un orario rigido e la esauriva fisicamente e psicologicamente, ma era l’unica fonte di reddito che garantiva la sussistenza per la sua piccola famiglia.
Con il passare del tempo, la stanchezza fisica, lo stress e la pressione di dover gestire da sola la casa e il suo bambino, uniti al senso di colpa per aver lasciato in patria i suoi familiari, hanno fatto cadere la donna in un profondo stato depressivo.

La via del cambiamento

Olena, però, piano piano, ha scoperto di non essere sola e, guardando negli occhi il suo bambino, ha capito che sia lui, sia lei stessa, meritavano qualcosa di più. L’Associazione Demos, partner fidato di Amici dei Bambini – Moldova, le è stata accanto in tutto questo periodo e grazie alle attività garantite dal progetto #BAMBINIxLAPACE è stato possibile offrire un sostegno specializzato a Olena e al suo piccolo.
La donna ha ricevuto supporto psicologico e voucher prepagati per acquistare, in base alle necessità, cibo, vestiti e medicinali, garantendo così al bambino una vita dignitosa anche durante il periodo in cui ha dovuto lasciare il lavoro.
“È stato un periodo difficile – racconta – perché non mi riconoscevo come lavoratrice nei posti di lavoro che trovavo, ma per mio figlio e grazie al sostegno che ho ricevuto dal progetto, ho raccolto le ultime forze e ho deciso di intraprendere una nuova strada: quella di imparare un nuovo mestiere!”

La trasformazione: da profuga a imprenditrice

La decisione di Olena di chiedere supporto per seguire corsi di parrucchiera e avviare un’attività individuale è stata un passo coraggioso e promettente, che ha messo in luce la sua determinazione nel voler investire in un futuro differente per lei e per suo figlio!
Olena ha completato con successo il corso da parrucchiera e ora si appresta ad avviare la propria attività proprio nella località in cui vive. Grazie al supporto di un team multidisciplinare di specialisti sta sviluppando un piano dettagliato che prevede l’acquisto di beni e strumenti professionali, finanziati con risorse proprie, e la ricerca di un luogo adatto come sede del salone.
Non riesco ancora a credere che stia succedendo a noi – dice emozionata – che fino a poco tempo fa eravamo appena arrivati in città e stavamo cominciando a conoscere l’ambiente e le persone. Ora sono sul punto di aprire la mia attività e sono estremamente felice di poter dedicare più tempo al mio bambino, senza dover dipendere da un lavoro estenuante e lontano da casa. Ringrazio profondamente per tutto il sostegno ricevuto!”

Sostieni le famiglie rifugiate con la campagna #BAMBINIXLAPACE

La storia di Olena è solo un esempio di come il supporto e la solidarietà possono fare la differenza nella vita di chi è stato costretto a lasciare la propria casa a causa della guerra. Con la tua donazione alla campagna #BAMBINIXLAPACE, puoi aiutare altre famiglie rifugiate a trovare una nuova speranza e costruire un futuro migliore. Ogni piccolo contributo è un passo verso la pace e la stabilità per chi ne ha bisogno. Unisciti a noi nel sostenere chi ha perso tutto e ha bisogno di una mano amica per ricominciare. EMERGENZA UCRAINA