Siria. Insieme all’accordo su Idlib come “zona demilitarizzata” arriva l’inchiesta della Bbc sui 106 attacchi chimici.

Oggi, 15 ottobre, è il termine previsto dall’accordo tra Russia e Turchia per la creazione di una “zona demilitarizzata” a Idlib. Intanto dalla Bbc arriva un’inchiesta sugli attacchi chimici “il peggiore in assoluto ad Idlib”

Almeno 106 attacchi chimici sarebbero stati sferrati in Siria contro i civili dal 2014 ad oggi.  A rivelarlo un’inchiesta della Bbc, secondo cui in 7 anni la guerra civile siriana ha provocato oltre 350 mila i morti.

La maggior parte di questi attacchi sarebbe avvenuta nella provincia di Idlib e nelle zone vicine ad Hama e Aleppo, oltre che nella regione di Ghouta, vicino a Damasco. Il peggiore in assoluto è stato registrato ad  aprile dello scorso anno  a Khan Sheikhoun, nella provincia di Idlib, dove sarebbero morte oltre 80 persone.

E proprio a Idlib, ultima roccaforte anti-regime nella Siria occidentale, dopo l’offensiva aerea dei lealisti siriani e dell’aviazione russa di metà settembre, sembra  ci sia spazio per una tregua, anche se temporanea.

L’accordo tra Russia e Turchia prevede la creazione di una “zona demilitarizzata”, è “una misura temporanea” che dovrebbe essere istituita nella zona di Idlib proprio in queste ore.

A Idlib – l’avevamo ricordato in una news di recente pubblicazione Siria neonata muore sotto le bombe ma non commuove quasi nessuno. – la guerra è tutt’altro che finita  – benché nessuno ne parli –  e  mette a rischio di vita 3 milioni persone, molte delle quali provenienti dalle altre aree già rase al suolo dai conflitti sul territorio siriano e che ancora non hanno lasciato l’area del Governatorato.

Di queste, un milione sono bambini, che sembrano non importare a nessuno.

L’imperativo per Ai.Bi., dal 2013 operativa in territorio siriano, resta  non a caso, è ‘Non Lasciamoli Soli’, la Campagna che rende possibile aiutare Amici dei Bambini a trasformare in azioni concrete il desiderio di stare ancora e sempre accanto ai più piccoli e indifesi del popolo siriano. Basta poco per alleviare le sofferenze di un popolo che ha già patito fin troppo sostieni la campagna ‘Non Lasciamoli Soli’!