Siria. In un anno 590mila razioni di pane per gli sfollati di Idlib grazie ad Amici dei Bambini

Un progetto finanziato dall’8×1000 e da Regione Lombardia. E l’organizzazione, l’unica italiana nel nord-ovest siriano, ora punta alla prevenzione contro il Coronavirus. “A Idlib il Covid-19 sarebbe una catastrofe”

A Idlib, in Siria, 21 razioni di pane distribuite a 2300 famiglie di sfollati ogni mese, per un anno, grazie al finanziamento dell’8×1000 e a un contributo di Regione Lombardia. Questo è il risultato finale del progetto di sicurezza alimentare #Nonlasciamolisoli di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, unica organizzazione umanitaria italiana presente nel nord-ovest del Paese, in collaborazione con il partner locale Kids Paradise. Il progetto conclusosi il 14 marzo 2020 ha contribuito per 12 mesi alla sicurezza alimentare della popolazione siriana sfollata e alla resilienza di comunità locali nella Provincia di Idlib, ultimo focolaio di un conflitto entrato ormai nel decimo anno e che non si arresta neppure a fronte della pandemia globale da Coronavirus. Il pane è stato in parte donato e in parte venduto a prezzi calmierati, al fine di non creare tensioni sociali e non provocare ricadute economiche sul mercato locale. Tutti gli introiti derivanti dalla vendita a prezzi calmierati sono stati reinvestiti nell’acquisto di farina e gasolio per assicurare il funzionamento di due forni.

Siria: per i bambini sfollati di Idlib pane grazie a un forno fisso e a uno mobile

Oltre a sostenere un forno fisso, gestito da personale locale, Ai.Bi. ha infatti contribuito alla creazione di un forno mobile per garantire la distribuzione di pane fresco in aree non rifornite da panetterie. In totale i due forni hanno prodotto 590.417 razioni di pane fresco da un un chilogrammo. La farina è stata comprata sul mercato locale per supportare le comunità rurali. Ai.Bi. è molto attenta alla sostenibilità dei propri progetti, pertanto ha finanziato uno studio agroalimentare con l’obiettivo di migliorare la filiera produttiva del grano e della farina nel nord ovest siriano.

“Sono stati numerosi gli ostacoli durante questo viaggio – spiega il responsabile dei progetti in Siria di Amici dei Bambini, Mattia Rizzi in primis lo spostamento delle zone target, dall’area Maarat AL Nouman nel sud di Idleb a Maart Tamisren area nel nord-ovest di Idleb a causa dell’escalation militare nel sud di Idlib. Da dicembre 2019 a fine febbraio 2020 abbiamo assistito alla fuga di 960mila persone dalle loro case verso campi per sfollati informali. Oltre 500mila di questi sfollati sono bambini. In questi ultimi due mesi abbiamo visto il numero dei beneficiari triplicare e nonostante le limitate risorse siamo riusciti a far fronte a questa emergenza. Ora però non possiamo lasciarli soli. A Idlib il Covid-19 potrebbe essere una catastrofe. Il rischio che l’epidemia si diffonda rapidamente nei campi sovraffollati del nord ovest e in una regione in cui quasi tutti gli ospedali sono ridotti in macerie è altissimo”.

E, così, l’organizzazione, nata oltre trent’anni fa da un movimento di famiglie adottive a affidatarie e che si pone come obiettivo principale il contrasto all’abbandono minorile, con la nuova campagna #Accoglienzanonsiferma per l’emergenza Coronavirus, purtroppo arrivata anche in Siria, si propone di garantire la fornitura di presidi medico-sanitari nei campi profughi a Idlib e campagne di prevenzione per bambini, famiglie e operatori, oltre ad attività di supporto psico-pedagogico.

Per informazioni sulla campagna: https://www.aibi.it/ita/emergenza-coronavirus/