Siria. Radhya, vedova, con 5 figli: il futuro è nel suo terreno. E nell’aiuto per coltivarlo

Grazie all’impegno di Ai.Bi. in Siria, tante famiglie hanno potuto ricevere un aiuto concreto per la coltivazione dei propri campi, garantendosi un presente dignitoso e un futuro di speranza

Nel corso degli ultimi mesi, le attività di Ai.Bi. in Siria (fatta eccezione per tutto quello che ha riguardato l’emergenza terremoto che ha, inevitabilmente, sconvolto i piani e dettato nuove priorità) si sono concentrate su due progetti in particolare, uno dei quali era finalizzato al supporto delle attività agricole per rafforzare la sicurezza alimentare e l’assistenza umanitaria nei confronti delle famiglie più vulnerabili.
Il progetto, co-finanziato dai Fondi 8×1000 a gestione statale 2019, ha previsto la selezione di 400 agricoltori a cui sono state fornite le sementi e una intensa attività di monitoraggio e supporto per arrivare al raccolto.
Tra i beneficiari, tante sono state le donne, chiamate ad assumere ruoli sempre più fondamentali per le attività generatrici di reddito in una società in cui da oltre 12 anni si combatte una sanguinosa guerra che non vede la fine.

La storia di Radhya

Particolarmente significative, dunque, sono le testimonianze di queste donne, esempi di resilienza e di forza di volontà capaci di superare ogni ostacolo e garantire un presente dignitoso e un possibile futuro alla loro famiglia.
Una di esse è Radhya Abd al-Khalaf al-Ali, vedova, con cinque figli a carico. La donna possiede 5 “dunam” di terreno agricolo (il dunam, o dunum, è un’unità di misura per calcolare le superfici terriere, che equivale a 1000 mq) che, a causa delle perduranti condizioni di guerra, si trovava in stato di abbandono ed era poco produttivo.
Nell’ambito del progetto di Ai.Bi., un team specializzato di ingegneri si è recato presso il terreno agricolo di Radhya per studiarne la posizione, le caratteristiche del suolo, e stimare l’entità del danno provocato dall’abbandono. Dopodiché, alla donna sono state fornite le sementi ritenute più adatte, i fertilizzanti, oltre all’accompagnamento lungo tutto il processo di semina, di gestione della terra e di raccolta del grano.
“L’area di terra che possiedo è una fonte di sostentamento per me e per i miei figli – ha raccontato Radhya -, uno spazio in cui posso respirare”, per questo si augura che l’aiuto ricevuto possa proseguire e aiutarla a mantenere quella che è la principale fonte di reddito per la sua famiglia e che ha reso Radhya un modello per ogni donna siriana: esempio di resilienza e di equilibrio tra maternità, gentilezza, responsabilità nei confronti dei figli, tenacia ed educazione al lavoro.

Sostieni anche tu i progetti di Ai.Bi. in Siria

Chiunque può contribuire alle attività portate avanti in Siria da Ai.Bi. con la campagna #Nonlasciamolisoli al fine di aiutare le popolazioni colpite dalla guerra e, ora, anche dal terremoto. Ci sono diversi modi per contribuire, a partire dall’Adozione a Distanza che, con soli 0,83 centesimi al giorno, permette di dare un sostegno continuativo nel tempo.
Chi, invece, volesse dare un contributo una tantum, lo può fare donando sul sito web di Ai.Bi. oppure con una donazione libera su c/c di Intesa San Paolo intestato a Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, IBAN IT40 Z030 6909 6061 0000 0122 477, inserendo come causale “Siria. Non lasciamoli soli”.

In alternativa è possibile anche utilizzare il c/c postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini, IBAN IT89R076010160000000000301.