Siria, la tregua non regge. Il Papa chiede lo stop alle violenze della guerra

Siria. Già rotta la tregua. Papa Francesco: “Basta violenza”. Ai.Bi. in prima linea per aiutare i profughi

I casi, avvenuti dopo un bombardamento da parte del regime siriano, inducono a pensare all’utilizzo di armi chimiche, probabilmente un attacco con gas cloro; i lealisti smentiscono, ma intanto un bambino di tre anni è morto per asfissia

Gli eventi arrivano nonostante la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in cui veniva chiesta una tregua umanitaria di almeno un mese “senza ritardi” in tutta la Siria. Ai.Bi. è presente dal 2013

Siria, la tregua non regge. Il Papa chiede lo stop alle violenze della guerraVa sempre più sfuggendo di mano la drammatica situazione nel martoriato territorio della Siria: le ultime notizie, infatti, parlano di un bombardamento ‘sospettato’ di essere stato compiuto con ordigni al cloro sulla popolazione civile nel Ghouta orientale, in cui hanno perso la vita almeno 14 persone soffocate, tra cui un bambino di 3 anni che “è morto per asfissia“, come riferito dal medico che ha tentato – invano – di salvargli la vita. Il sanitario ha aggiunto che “la maggior parte dei pazienti hanno odore di cloro sui vestiti e sulla pelle, e molti hanno difficoltà respiratorie, irritazioni agli occhi e alla pelle“. Un responsabile del potente gruppo ribelle Jaich al-Islam, Mohamed Allouche, ha accusato sul suo account Twitter il regime di avere utilizzato gas cloro.

Tutto questo nonostante una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiedeva una tregua umanitaria di almeno 30 giorni “senza ritardi” in tutta la Siria, ma che evidentemente è stata disattesa, in un quadro ormai confuso e privo di ogni attenzione al diritto internazionale da parte dei contendenti. Da parte sua Mosca, alleata di Damasco, ha puntato il dito contro i ribelli. Per il ministero della Difesa russo, “preparano una provocazione prevedendo il ricorso a sostanze tossiche per accusare le forze governative di usare armi chimiche contro la popolazione civile“.

Intanto, Papa Francesco nell’ultimo Angelus ha ricordato con dolore che “in questi giorni il mio pensiero è spesso rivolto all’amata e martoriata Siria, dove la guerra è riesplosa , specialmente nel Ghouta orientale“. E ha aggiunto: “Questo mese di febbraio è stato uno dei più violenti in sette anni di conflitto: centinaia, migliaia di vittime civili, bambini, donne, anziani; sono stati colpiti gli ospedali; la gente non può procurarsi da mangiare. Tutto questo è disumano“.

Il conflitto, divampato in tutta la sua tragicità dal 2011, ha devastato il territorio e causato finora oltre 340mila morti. L’urgenza di interventi riguarda però anche le decine di migliaia di profughi che affollano ancor oggi i campi di accoglienza improvvisati, sparsi in varie aree del Paese. Da parte sua, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini è attiva dal 2013 in alcuni tra i distretti più in difficoltà, tra cui Aleppo, Idlib, Homs e Rural Damasco, dove anche grazie alla collaborazione con il proprio partner siriano Kids Paradise aiuta bambini e famiglie in difficoltà fornendo attrezzature, sementi e altri contributi necessari per la sussistenza, insieme a coperte calde e ceste di alimenti che consentano alla popolazione di far fronte al gelido inverno e alle ristrettezze in cui sono costretti dalle circostanze.

Per sostenere il progetto di Ai.Bi. Non Lasciamoli Soli basta offrire un contributo concreto: un modo possibile, anche dall’Italia, per dire ‘basta’ alla guerra in Siria.

Fonte: Il Secolo XIX

Fonte: San Francesco Patrono d’Italia