Siria. Iniziata l’offensiva governativa a Idlib, pronti a scappare due milioni di profughi. Ai.Bi. ripete: “Non Lasciamoli Soli”

Le voci che provengono dal terreno indicano che sono già iniziati i bombardamenti e i raid aerei congiunti dei soldati di Assad e Putin con l’obiettivo di far crollare anche l’ultima roccaforte dei ribelli al regime siriano. A pagare le conseguenze dei missili e delle violenze, anche in questo caso, è la popolazione civile, con decine di migliaia di bambini 

Nonostante le difficoltà e i rischi per la sopravvivenza di chi rimane e la ‘bomba’ demografica pronta a esplodere, Ai.Bi. continua a operare nel Paese per cercare di offrire sostegno e aiuto concreto ai più deboli: bambini, anziani, ragazze-madri

Siria. Due milioni di profughi in fuga. 'Non lasciamoli soli'Cadute tutte le altre roccaforti dei ribelli, il regime di Assad, affiancato dai militari russi, ha appena iniziato a colpire postazioni e città del governatorato di Idlib, in Siria, l’ultima regione ancora non sotto completo controllo dei lealisti al presidente siriano. In questo modo, chi è stato costretto fino ad oggi a restare chiuso in casa per il rischio di ritorsioni da parte delle milizie islamiste, ora rischia la vita per le bombe sganciate nei raid dei jet dell’aviazione russo-siriana.

Una situazione che si va complicando sempre di più nel tempo e che non può indurre all’ottimismo, almeno per i prossimi giorni. Le difficoltà e la paura per la vita messa a rischio quotidianamente, ora ancor più di prima, sta inducendo due milioni di persone che erano rimaste e avevano resistito a otto anni di conflitti nel Paese a fuggire repentinamente: una vera e propria ‘bomba’ demografica di profughi che sarebbero in procinto di lasciare Idlib e il Paese.

Così, mentre l’esercito russo conferma l’avvio delle operazioni militari e i primi morti iniziano a cadere (per ora 18 civili, tra cui 5 bambini e 4 donne), le Nazioni Unite restano a guardare, apparentemente impotenti, il verificarsi degli eventi. Idlib è la provincia in cui si sono radunati i profughi delle altre città distrutte dall’esercito siriano e dai suoi alleati. Alcuni attivisti hanno descritto una situazione di massima incertezza e paura: “Le persone sono spaventate. Sanno che nessuno bloccherà Assad quando scaglierà le sue forze contro i civili. E sanno già quale sarà la situazione quando inizierà l’attacco. Sarà lo stesso scenario che abbiamo visto nella Ghouta o ad Aleppo o a Daraa, Deir el-Zor e Palmira.

Mentre scarseggiano cibo e medicinali nei molti campi allestiti nell’area per gli sfollatidelle altre battaglie siriane, sono attese con urgenza iniziative di sostegno e aiuto alla popolazione. Anche per questo, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini si trova a operare sul campo dal 2013: in questi 5 anni i propri operatori hanno fornito supporto, cibo, coperte calde e altri beni di prima necessità a migliaia di bambini, anziani, ragazze madri e donne sole che avevano perso tutto, fuorché la vita. La scelta di non lasciarli soli, anche ora, è aperta a tutti: è possibile farlo attraverso la Campagna ‘Non Lasciamoli SolidiAmici dei Bambini.

In queste drammatiche circostanze non si deve smettere di tendere la mano agli sfollati e ai profughi che si trovano in Siria: aiutaci a Non Lasciarli Soli!

 

Fonte: TPI