Siria. Il progetto Ai.Bi. e Regione Friuli: psicologi al fianco di 4500 genitori per superare i traumi da guerra dei bambini

Continuano con successo le attività di “Si.Ri.A. – Symptoms, Remedies, Action”, il progetto avviato da Amici dei Bambini, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia,  per sostenere i genitori dei bambini siriani ad aiutare i loro figli a superare i traumi del conflitto. Il progetto partito ufficialmente a metà aprile, è cofinanziato dalla stessa Ai.Bi. e dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia ed è realizzata dai nostri operatori sul campo, in collaborazione con l’organizzazione non governativa siriana Saed Charity, partner locale del progetto.

Siamo già entrati, così, nella terza settimana di formazione destinata ai genitori e agli insegnanti siriani di bambini che sono stati traumatizzati dal conflitto. Formazioni tenute da esperti psicologi Ai.Bi. e operatori nella sede di SAED Charity della città di Idleb e nelle 39 scuole interessate dal progetto.

Gli incontri sono coordinati da un team di esperti (psicologi, insegnati e assistenti sociali) e sono finalizzati a raccogliere le impressioni, i sentimenti, le maggiori problematiche che una comune famiglia siriana si trova ad affrontare quotidianamente in questa condizione di conflitto.

Attività non da poco se si considera che Ai.Bi sta lavorando nella regione di Idlib, a nord ovest del Paese, una delle più colpite dal conflitto iniziato nel marzo 2011 e vittima recentemente dell’attacco chimico che ha provocato la morte di decine di persone, tra cui anche moltissimi bambini.

L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie siriane a sviluppare una maggiore resilienza e a rafforzare le proprie competenze nella prevenzione e nel contrasto delle conseguenze della guerra sui minori.

I beneficiari dell’iniziativa saranno 4.500 genitori, provenienti da circa 2.400 famiglie, che Ai.Bi. e Saed Charity aiuteranno a rafforzare la comprensione delle problematiche sociali e psicologiche che i conflitto provoca sui loro figli. Assistendo non solo i genitori, ma in generale tutti i soggetti impegnati nella tutela e protezione dei minori, dagli insegnanti ai tutori, si vuole dunque arrivare a sostenere non meno di 9mila bambini nel superamento dei problemi legati allo stress emotivo causato dalle violenze a cui sono costretti ad assistere ormai da oltre 6 anni.

Quella siriana è la più grande crisi umanitaria dei nostri tempi. Più di 6 anni di guerra hanno provocato la morte di oltre 400mila persone, di cui 20mila erano bambini, e 13,6 milioni di sfollati interni, quasi la metà dei quali composta da minori.

Ai.Bi. prosegue dunque il suo impegno a favore dell’infanzia siriana, portato avanti da 3 anni con il suo progetto Non lasciamoli soli, e aggiunge, grazie alla regione Friuli Venezia Giulia e alla ong Saed Charity, un nuovo tassello a sostegno dei piccoli siriani.

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