Sostegno a Distanza. Il ministro Bonetti al Forum SaD: “Riconoscere che c’è un divenire di accompagnamento della vita delle persone”

Le azioni umanitarie “o si inseriscono in questo tema del divenire di vita (…) oppure condannano il bambino a quell’oggi di fragilità in eterno”

Il Sostegno a Distanza deve significare anche “ricondurre la visione che abbiamo di un bambino all’interno di relazioni e di contesti nei quali la vita del bambino non solo si colloca ma è un divenire”. Lo ha detto, intervenendo al XX Forum SaD svoltosi lunedì 21 settembre a Roma, il ministro della Famiglia e presidente della CAI – Commissione Adozioni Internazionali, Elena Bonetti.

Inoltre una necessità, secondo il ministro è quella del “riconoscere che c’è un divenire di accompagnamento della vita delle persone, anche e soprattutto dei bambini, quindi non riconoscere semplicemente una situazione di fragilità di un oggi dei bambini, sulla quale siamo chiamati a intervenire, ma inscrivere qualsiasi azione in un arco di tempo, di un divenire, di un accompagnamento che occupi una possibilità di prospettiva della vita delle persone”.

Sostegno a Distanza. Ministro al Forum: “SAD si iscrive in un’ottica di sviluppo”

“Sia la cooperazione che l’adozione, o si inseriscono in questo tema del divenire di vita che vuol dire restituire speranza reale, che vuol dire restituire dignità e prospettiva a questi bambini, oppure sono azioni che in qualche modo si rivolgono a un oggi di fragilità condannando anche quel bambino a quell’oggi di fragilità in eterno”, ha aggiunto il ministro Bonetti. “Io guardo con molto interesse – ha spiegato infine – e mi è chiara la dinamica del Sostegno a Distanza, proprio perché si ascrive in un’ottica di sviluppo laddove può essere sviluppo di una capacità di miglioramento individuale delle persone. Credo che, se questo paradigma lo sappiamo interpretare con tutta l’umanità che ha accompagnato questi percorsi fino a ora, ascrivendoli però in un’assunzione di responsabilità politica e umanitaria riconosciuta da noi stessi e dalle azioni che mettiamo in essere, potremo fare anche quel passo in più rispetto a quella tutela dei diritti verso il garantire la felicità di questi bambini”.